“In Unicoop Tirreno le relazioni sindacali sono logorate da mesi” questa la dura denuncia della Filcams CGIL dei territori di Livorno e Grosseto, in una fase estremamente delicata, durante la quale sono in ballo il rinnovo del contratto nazionale e il riassetto societario della cooperativa.
12settembre 2016 da dott.ssa Barbara Uloremi
Le relazioni sindacali sul territorio avevano subito un colpo già all’inizio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della cooperazione “Alle assemblee che avevamo tenuto tra i lavoratori per aggiornarli sull’andamento della trattativa – illustra la Filcams – la cooperativa aveva risposto con delle contro assemblee dai contenuti che siamo stati costretti a contestare, una iniziativa di cui ancora fatichiamo a capire il senso, in quanto la trattativa era ai primi vagiti”.
Nel corso dei mesi la trattativa per il rinnovo del contratto è andata in stallo e oggi stagna, anche se un prossimo incontro è previsto a Roma il 16 settembre. Il punto di tensione maggiore, comunque, in Unicoop Tirreno si è raggiunto in merito alla gestione degli accordi di flessibilità, accordi sottoscritti principalmente dalla Filcams negozio per negozio, mediati secondo le esigenze di azienda e dipendenti e condivisi, poi, dai lavoratori e dalle lavoratrici interessati.
“Negli accordi di flessibilità – spiega la Filcams – è previsto un periodico aggiornamento sulla gestione dello strumento, ma la Rete Vendite di Unicoop Tirreno, soppiantando le relazioni sindacali, ha interrotto la condivisione, applicando straordinari per alcuni e flessibilità per altri, e le buone, corrette e costruttive relazioni sindacali, tenute fino a questo momento, hanno subito un colpo durissimo”.
Da mesi i lavoratori e le lavoratrici subiscono azioni unilaterali, che stanno minando il clima nei negozi e sede, in un momento delicato durante il quale è sul piatto non solo il rinnovo del CCNL, ma anche e soprattutto un riassetto societario di Unicoop Tirreno.
“Ci troviamo di fronte a comportamenti contraddittori da parte di un gruppo dirigente assente -conclude la Filcams- e non possiamo continuare a sopportare le prevaricazioni che, giornalmente, i dipendenti subiscono e per cui chiediamo da mesi un confronto che tarda ad arrivare. In questa fase di riassetto degli organismi dirigenti e non solo, sarà impossibile, per chi prenderà le redini della cooperativa, procedere a una riorganizzazione senza coinvolgere l’organizzazione sindacale e i lavoratori”.