Quello firmato questa mattina al Ministero dello Sviluppo economico è l’Accordo di programma per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico/produttivo dell’intera area, dei complessi industriali che, oggi pomeriggio, verranno ufficialmente ceduti dalla ex Lucchini alla Cevital, attraverso la sua controllata Aferpi spa.
30giugno di Tiziano Carradori, Toscana Notizie
Le firme sulle 27 pagine dell’Accordo sono state poste dal ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, dal sottosegretario all’ambiente Silvia Velo, dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, da Luciano Guerrieri per l’Autorità portuale di Piombino, dal sindaco della città, Massimo Giuliani, dal commissario per la Lucchini, Piero Nardi, dall’Agenzia per il Demanio e dall’amministratore delegato di Aferpi, Farid Tidjani, alla presenza del presidente di Cevital, Issad Rebrab.
Si tratta di un Accordo che si compone di tre assi portanti (riqualificazione ambientale e produttiva, riconversione e riqualificazione produttive, politiche attive del lavoro) e di otto azioni volte al risanamento dell’area, alla creazione di condizioni per la ripresa economica, allo sviluppo delle infrastrutture locali e agli interventi sul personale interessato alla crisi industriale.
Aferpi si prende in carico tutte le azioni che porteranno alla messa in sicurezza dell’area dal punto di vista ambientale e ad impedire una ulteriore diffusione degli inquinanti presenti. Gli studi effettuati in tal senso hanno evidenziato la necessità di realizzare trincee drenanti lungo l’asta del vecchio Cornia ed un impianto di trattamento delle acque inquinate.
Tempi e modalità degli interventi saranno determinati attraverso un successivo Accordo di programma. Per il complesso degli interventi previsti in ognuno dei tre assi portanti, ci saranno a disposizione risorse economiche per complessivi 132,2 milioni di euro: 50 sono destinati alla messa in sicurezza ambientale, 30 per favorire la riconversione energetica del ciclo dell’acciaio; 32,2 per incentivare gli investimenti da parte delle imprese e per l’infrastrutturazione dell’area, 20 per agevolare gli investimenti delle imprese per la messa in sicurezza di terreni, fabbricati, attrezzature e macchinari.
Fondamentale è l’articolo 13 secondo il quale Aferpi “si impegna ad assumere entro e non oltre il 6 novembre 2016 tutti i 2.183 dipendenti della ex Lucchini, mantenendoli alle proprie dipendenze per almeno due anni”.
Rossi: “Grazie ai lavoratori e alla città”:
“Prima di tutto voglio ringraziare i lavoratori e la città di Piombino per la loro volontà di non piegarsi e rinunciare ad una prospettiva industriale.
Ricordo un anno e mezzo fa il mio comizio disperato in piazza Bovio davanti a diecimila operai e cittadini. E la scommessa di una riconversione ecologica della siderurgia. Oggi quella scommessa siamo in condizione di vincerla grazie ad un imprenditore algerino che ci ha permesso di salvare quattromila posti di lavoro mentre se stavamo dietro agli imprenditori italiani quei posti li avremmo perduti”.
Ha salutato con queste parole la firma che ha apposto stamani a Roma al Ministero per lo sviluppo economico sull’Accordo di programma per la messa in sicurezza e la riconversione industriale dell’area ex Lucchini di Piombino, una firma indispensabile a permettere l’atto di vendita vero e proprio, che siglato oggi pomeriggio a Livorno in uno studio notarile, tra il commissario per la Lucchini Piero Nardi e l’amministratore delegato di Aferpi (Acciaierie e ferriere Piombino) spa, Farid Tidjani.