Vertenza Livorno, la sfida alla politica lanciata da Daniele Picchi e, Paolo Ferrero

daniele e ferreroAl gazebo di “Vertenza Livorno” era in corso l’assemblea settimanale, di quanti a Livorno hanno perso il lavoro e di quanti non lo trovano e se lo trovano è sotto ricatto, quando ricevendo la sfida di Daniele Picchi, si è presentato Paolo Ferrero

15maggio 2015 di S.L. foto e video di G.B.

ferrero“A 15giorni dalle elezioni tutti fanno promesse e, questo lo metto nel conto pertanto, partendo dalla mia esperienza di ex cassaintegrato Fiat, io dirò quello che noi come Rifondazione abbiamo intenzione di fare.” Parte da questa premessa per aprire un confronto critico sulle scelte politiche che stanno maturando nel Paese: dalla “riforma Fornero” al Jobs act che, sostanzialmente ha rottamato lo “statuto dei lavoratori”, demolendo ogni senso di continuità tra mercato del lavoro e sostegno al reddito.

trwRipropone, come elemento di riflessione e confronto, la contrarietà alle politiche di austerità imposte a livello europeo, che consistono nel tagliare diritti e reddito, questo perché contribuisce ad aggravare la crisi e non a darne soluzione, per questo serve una alternativa di sinistra che smetta di far pagare il costo della crisi ai lavoratori e, metta al centro la questione dell’occupazione.

Alle domande incalzanti di Daniele e sui contenuti delle vertenze, poste dagli attivisti del Gazebo, ha risposto che si tratta di posizioni condivise e in linea con Rifondazione ma, il punto che resta di capire è come finanziarle e avanza alcune misure di contrasto (ascolta video) :

  • Tassa sulle grandi ricchezze, per il semplice motivo che non è più sostenibile l’idea di dover pagare tutti allo stesso modo. Le tasse dovranno essere progressive (stima 20miliardi di euro)
  • Impedire la speculazione delle banche private sui tassi di interesse del debito pubblico che, ricevono prestiti da BCE allo 0,05% e pretendono dal governo un tasso del 4% (stima 84miliardi di euro)
  • Un piano per il lavoro che preveda: “reddito sociale per i disoccupati” – “abolizione della Legge Fornero” – tagliare le pensioni d’oro con tetto massimo a 5.000euro e quello dei Dirigenti d’Azienda che, godono di un fondo pensionistico completamente fuori controllo perché, pagano pensioni da nababbi senza che abbiano versato i contributi corrispondenti. Tutto questo renderebbe, non solo sostenibile il sistema, ma riaprirebbe concretamente nuove prospettive occupazionali.
Il video:

Le foto:

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