Vicenda Aamps, i comunicati di: Fattori e Sarti, “Sì Toscana a Sinistra” – Andrea Romano – Sergio Landi – Associazione “Esserci”

4dicembre 2015

Tommaso FattoriDa Fattori e Sarti, “Sì Toscana a Sinistra”: “ Le responsabilità di questo disastro sono chiare

Ora discutiamo seriamente e tuteliamo innanzitutto i lavoratori e le loro famiglie”

“Dopo i fatti avvenuti nel Consiglio comunale a Livorno, crediamo sia il momento di fermarci tutti quanti per confrontarci seriamente su una soluzione che tuteli, prima di tutto, l’interesse dei 300 lavoratori di AAMPS e degli altri 200 del suo indotto, con le loro famiglie”. “Siamo davanti ad una situazione che rappresenta una vera e propria bomba per la città e la cittadinanza livornese e questo deve chiamare alla massima responsabilità la classe dirigente e politica” affermano i consiglieri Fattori e Sarti di Sì Toscana a Sinistra.

“Le responsabilità sono chiare e nessuno dovrebbe sottrarsi alla propria: da un lato un PD che ha governato irresponsabilmente secondo logiche clientelari, lasciando un eredità pesantissima, dall’altro un M5S che non ha saputo essere all’altezza di ciò che era stato annunciato, ostentando fino all’ultimo momento una serenità e un controllo che si sono dimostrati purtroppo ingiustificati”.

“Ora c’è un’altra settimana di tempo, sfruttiamola al meglio con un vero coinvolgimento di tutto il Consiglio comunale”. “Mancava e manca alla base di tutto un serio piano industriale, che è presupposto necessario per ripartire ricapitalizzando l’Azienda, compito che sarebbe spettato e spetta alla classe dirigente pensare”. “E’ necessario anche approfondire le eventuali spettanze finanziarie dovute dalla banche ad AAMPS, banche che devono a loro volta esser coinvolte evitando che tutto il peso sia scaricato sui lavoratori o sule casse comunali”.

“Lasciare la palla nelle mani dell’Autorità giudiziaria non darebbe alcuna garanzia di partecipazione politica e pubblica”. “Come reagiranno le aziende creditrici?” “E’ probabile che non accetteranno il concordato preventivo e chiederanno il fallimento”. “Che fine faranno gli impianti e la proprietà dell’Azienda?” “C’è l’ombra di una pericolosa svendita ai privati e chissà a quali privati, soggetti che si troverebbero a gestire un servizio di vitale importanza per tutta la comunità”. “Potremmo anche pensare ad un assorbimento di AAMPS in Rete Ambiente, a patto però che quest’ultima sia interamente pubblica, in maniera tale da valorizzare, anche economicamente, l’intero ciclo dei rifiuti, riciclo compreso”.

andrea_romanoDa Andrea Romano: Il caos previsto è arrivato, che il M5stelle si ricompatti escludendo chi non è adeguato

Mi si potrà dare atto, credo, che da tempo metto in guardia dall’arrivo di caos, proteste ed emergenze sui rifiuti a Livorno in concomitanza con la stretta sulla gara per privatizzare Aamps e le altre aziende della costa, una torta da sei miliardi di euro.

Guarda caso, proprio mentre la monnezza straripa dai cassonetti arriva il PD che, anziché tacere per la vergogna dei debiti, offre come soluzione l’ingresso in “Retiambiente spa”, l’ennesimo carrozzone privatizzato. Si tratterebbe di consentire alle solite cordate affaristiche di lucrare su un servizio pubblico. Qualcuno dovrebbe essere in grado di indicare esempi di privatizzazione che hanno funzionato, invece in Italia le gestioni migliori sono tutte pubbliche, dalla Contarina spa di Treviso all’ASCIT di Capannori e così via, tutte senza inceneritori ma con altissime percentuali di raccolta differenziata. Il caso AAMPS è diverso, costa il doppio rispetto ad altre aziende pubbliche toscane come Publiambiente di Empoli. Quindi il suo problema non è la mancanza di un gestore privato, ma di manager competenti che aggrediscano sprechi e inefficienze. Vale anche per gli assessori che in 18 mesi non hanno ancora presentato una delibera o un progetto per fare qualcosa: devono andare a casa e qualcuno ci ha già pensato da se’.

Il sindaco e i consiglieri comunali del M5S sono stati eletti dai cittadini ed hanno il diritto-dovere di governare, ma le persone da loro scelte per la giunta e l’azienda sono inadeguate ad affrontare una crisi come quella di AAMPS: anche sotto l’eventuale controllo di un commissario del Tribunale possono far bene solo amministratori che hanno già affrontato crisi peggiori o altrettanto gravi, grazie a ricette che rispettino il programma elettorale. Su questo la maggioranza potrebbe ricompattarsi e prendere finalmente la giusta direzione, altrimenti è destinata a sprofondare.

sergio landiDa Sergio Landi: Aamps i numeri e la politica

La vicenda dell’Aamps e della gestione dei rifiuti è lo specchio del  sempre più rapido sgretolamento della città. Svanisce il buon senso pratico, lo spirito di realtà con cui deve essere gestito il bene comune e l’idea stessa di interesse pubblico. Mi sono sembrate prudenti e chiare le posizioni di CISL e UIL che mettono il dito nelle piaghe, molte e diverse, senza soffiare sul fuoco. Livorno sembra avvicinarsi paurosamente al punto di non ritorno, quello oltre il quale la Politica, di qualunque latitudine, non è più in grado di dare risposte credibili e praticabili  e deve affidarsi a istituzioni super partes: prefetture  e tribunali.

Tutti quelli che chiedono tutto, avendo le loro ragioni, lavoratori e fornitori, debbono essere aiutati ( ma accade il contrario) a vedere che l’azienda è sul crinale dopo bilanci edulcorati,rinvii e speranze miracolistiche. Chi governa dovrebbe abbandonare il terreno della superbia e della ideologia con quella umiltà che manca. Da tempo Livorno sta scivolando. I livornesi lo hanno capito e nel 2014 lo hanno detto, ma una via d’uscita non si vede. Che l’Aamps è messa male lo si sa dai tempi di Rosi e del Bilancio 2013 con un utile fittizio non approvato dal Collegio dei Sindaci Revisori. Purtroppo la tattica dei 5 stelle è stata quella di galleggiare col balletto degli amministratori. Perché ? con quale scopo ? Non sono stato tra quelli che fin dal giorno dopo si è messo a sparare su Nogarin. Ma le cose non vanno meglio di prima e troppe vanno peggio. Livorno ebbe tempi migliori e non parlo degli ultimi 15 anni. Questa è una città che ha avuto maggioranze e opposizioni migliori. Patetica la invenzione di un acquirente che non c’è maturata negli ambienti ASA.

La Lega pur non avendo ruoli in Comune ha espresso posizioni sull’Aamps e su altre vicende,  ispirate alla semplice ragionevolezza. Lo ha fatto per quei 7600 elettori che gli hanno dato consenso e lo farà svolgendo dal Consiglio Regionale un ruolo di Critica,Stimolo,Proposta.

Associazione ESSERCIDa Associazione ESSERCI:

I problemi dell’AAMPS sono antichi se solo si pensa che già un vecchio amministratore unico, Rosi, fu chiamato da Cosimi per salvare un’azienda che sembrava destinata alla chiusura. Rosi negoziò con i creditori un piano di rientro poi andò via sbattendo la porta e dicendo che non aveva la libertà di dirigere facendo le scelte imprenditoriali necessarie. Alla vigilia delle elezioni il vecchio Sindaco approvò il bilancio 2013 contro il parere dei sindaci revisori.

Nogarin non ha avuto un’eredità facile, ma è partito con il piede sbagliato nominando amministratore unico un certo Di Gennaro che aveva come referenza unicamente quella di essere un attivista ambientalista del MoVimento 5Stelle. Dopo pochi mesi il soggetto si rivelò assolutamente inadeguato al ruolo e, non potendolo cacciare per non dovergli pagare anche la liquidazione, fu neutralizzato dentro un Consiglio di Amministrazione presieduto da un altro personaggio che come referenza aveva quella di essere il marito di un’attivista 5Stelle che lavorava in un’azienda che si occupa di rifiuti. E’ pur vero che per 35.000 euro l’anno è difficile trovare un manager disposto ad occuparsi di una realtà imprenditoriale simile, ma per dei patiti del curriculum come i 5Stelle fare una selezione più attenta a profili tecnici non sarebbe stato male.

Dopo aver accollato al Comune i crediti inesigibili (ma saranno tutti così irrecuperabili ? forse se avesse tentato il recupero Equitalia invece che SORIT magari l’importo sarebbe stato inferiore), di fronte alla necessità di ricapitalizzare l’azienda per oltre 10 milioni di euro, la Giunta ha scelto la soluzione della proposta di concordato preventivo. Aveva promesso di ricapitalizzare, ma dopo che la struttura tecnica aveva predisposto una proposta di tagli al bilancio, resisi conto di quanti altri settori amministrati dal Comune sarebbero andati in grave sofferenza, la Giunta ha cambiato prospettiva. La possibilità di sottoporre AAMPS ad una procedura parafallimentare è argomento discusso in giurisprudenza poiché alcuni Tribunali hanno ritenuto che le società in house non possono essere assoggettate a procedure di tipo fallimentare.

In ogni caso qualunque sia la strada che alla fine si sceglierà, quello che sembra mancare è il piano industriale: chi ci assicura che, superata questa fase di crisi di liquidità e pagati i debiti (magari in misura ridotta per i fornitori e le banche), tra un anno non ci troveremo in una situazione analoga.

Nessuno ha spiegato quali siano le cause che hanno portato a questa situazione e di questo avremmo dovuto discutere in questi mesi: ma il controllo analogo che gli uffici comunali dovrebbero esercitare su una controllata al 100% come AAMPS è stato mai fatto? Da ultimo va ricordato che in prospettiva AAMPS dovrà confluire in RETE AMBIENTE all’interno dell’ATO Costa. Sappiamo che la prospettiva non piace a Nogarin e soci, ma il TAR per il momento ha risposto picche ad ogni tentativo di svincolarsi, per cui forse non sarebbe sbagliato valutare la situazione complessiva anche in quell’ambito.

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