Si è svolta mercoledì 25 febbraio la tavola rotonda dal titolo “Sociale, Welfare e Marginalità. Dalle emergenze cittadine ai nuovi indotti sostenibili per la ripresa di una comunità alla ricerca di se stessa”.
26febbraio 2015 di Valentina Grassini
Una riunione molto partecipata e ricca di interventi quella che si è consumata nei locali esterni al giardino dello storico Bar Civili dove, oltre agli organizzatori dell’associazione Uniti X Cambiare Livorno (che annovera molti simpatizzanti e attivisti del PD livornese), davanti ad una quarantina di interessati si sono resi disponibili al dibattito volontari, cittadini, tecnici, personalità locali e regionali.
Tutti con lo scopo di rendere partecipativo e più funzionale un ambito come quello del welfare locale e affrontando emergenze, approfondimenti e nuove ricette per una rinascita positiva del tessuto sociale di Livorno che ad oggi stenta a riconoscersi.
Oltre ad Aron Chiti (padrone di casa e organizzatore) che ha affrontato le dinamiche di sostegno al disagio adolescenziale e le emergenze legate ai più giovani, è stato Federico Bellandi il “Virgilio” di questo pomeriggio di ampio confronto che ha guidato la discussione attraverso le tematiche piu’ sentite e urgenti sulle quali porre rimedi immediati per Livorno tra analisi e confronti con l’interno e l’esterno della città collocata in ambito regionale. Ci sono stati tra i relatori interventi, come quello di Marina Battelli che ha illustrato parte dei documenti creati col suo staff in questi mesi, in cui ha coordinato il forum cittadino dal titolo appunto “Sociale e Welfare” col sostegno tecnico e l’esperienza di Margherita Ascione.
La discussione si è poi allargata a vari ambiti locali con Alfio Baldi, che ha messo a disposizione una serie di documenti esplicativi e di forte comprensione della situazione attuale, attingendo dalle sue esperienze presenti e passate come volontario ed ex amministratore. Marco Solimano, presidente ARCI Livorno e garante dei diritti dei detenuti ha sollevato l’attenzione sulla linea dell’attuale amministrazione, riguardo al minore sostegno verso l’associazionismo organizzato e l’aiuto alle marginalità (emblematico l’esempio dei fondi tagliati a Caritas e Arci, per servizi di cui si erano promossi esecutori in aiuto a tante situazioni drammatiche cittadine, fino a poco tempo fa a carico dell’ente comunale).
Nella seconda parte del pomeriggio è arrivata alla nutrita tavola rotonda anche la presidente della Società Della Salute area pisana, Sandra Capuzzi (già assessore al sociale di Pisa e responsabile Politiche Sociali di ANCI Toscana), che ha fatto chiarezza sul ruolo delle Società della Salute, analizzando i vantaggi e l’importante sostegno sul territorio che le SDS hanno dato e continuano a dare anche oggi nei territori toscani, dove sono nate e dove si è consentito di strutturarle, in modo lungimirante ormai già da 15 anni, facendo capire l’importanza di colmare questo enorme ritardo a Livorno e consigliando in questa direzione amministratori e politici livornesi .
L’intero dibattito ha avuto come relatore, col compito di farne sintesi costruttiva, proprio Federico Bellandi (esperto di diritti del lavoro e candidato a Segretario Comunale del PD livornese espresso dall’area renziana) che ha raccolto ogni contributo (venuto anche dai molti spettatori a che hanno partecipato al dibattito) e che ha analizzato dal suo punto di vista le criticità di un settore cosi importante per la città, le urgenze drammatiche di un territorio in forte crisi e che in quest’anno non ha certo migliorato il suo decorso, aggravando anzi le sue già difficili condizioni. Si può però puntare anche sulle tante eccellenze che Livorno esprime e che, al bando di vecchie dinamiche ghettizzanti, devono essere messe al centro di un percorso meritocratico e solidale per poter ripartire senza “lasciar indietro nessuno”.
Un Bellandi carico che ha parlato per tutti dimostrando grande preparazione e spirito d’impegno: “Le parole sono importanti.. solidarietà.. aiuto all’emarginazione.. ecc.. ma se non siamo in grado di dargli gambe nella concretezza restano sempre grandi slogan alla portata di tutti!”
A chi gli ha domandato cosa farebbe nell’immediato se diventasse il nuovo Segretario Comunale ha risposto: “ Intensificherei e renderei routine quello che sto facendo in queste settimane. Starei sul territorio, nei quartieri, a contatto diretto con le migliaia di cittadini che subiscono umiliazioni nate dall’abbandono di situazioni limite, che potremo tutti insieme e col sostegno di un grande partito del centrosinistra cittadino far divenire la scintilla della ripresa di una città che non deve scordare la propria vocazione solidale e aggregante. Fatti concreti e voglia di uscire dalle stanze della federazione… non sono i cittadini che devono venire da noi… ma noi ad andare da loro! E io sono pronto se la città mi darà questa fiducia ”.