Alla Terrazza Mascagni, domenica sera “Otto con”, la narrazione teatrale della storia dei mitici Scarronzoni

edenAl Gazebo della Terrazza Mascagni, il primo appuntamento di Eden.  Al via il cartellone estivo di appuntamenti culturali al calar del sole

Domenica 5 luglio in programma la presentazione del libro  “Metti l’Italia a cena”, intermezzo poetico  e lo spettacolo teatrale “8 CON”

4luglio 2015 di admin

Alle ore 21,

metti-l-italia-a-cenala serata si aprirà con la presentazione del volume “ Metti l’Italia a cena” di Lucia Toso,  cibo, musica, cinema e libri in 20 ricette (Casa Editrice Sillabe, € 10,00) che verrà presentato dalla giornalista Antonietta Schiavina.

… questo non è un libro di cucina. O meglio: non solo. È un libro con venti ricette regionali semplici e veloci, che riassumono la varietà, la fantasia, i sapori e i profumi della nostra cucina, condite con qualche suggerimento per conoscere un po’ di clima e atmosfere dei luoghi dove queste ricette sono nate. Il vino regionale da abbinare, due cucchiai della musica di compositori locali per allietare la preparazione dei piatti, una presa di film girati nella stessa regione per coronare una serata in compagnia e un pizzico di letteratura per chiudere in bellezza.

 A seguire, secondo un “programma di sala” che si ripeterà ogni sera fino al 12 luglio,  un intermezzo poetico a cura di Alessia Cespugio che leggerà alcuni testi del poeta livornese Silvano Ceccherini.

Alle ore 22.15,

8 conuno spettacolo teatrale a cura di Achab Teatro

“8 CON” monologo di Gabriele Benucci con Fabrizio Brandi

Lo spettacolo dedicato agli storici Scarronzoni livonesi viene rappresentato in omaggio al Palio Marinaro che si disputerà proprio domenica 5 luglio nello specchio d’acqua antistante la Terrazza Mascagni (ingresso gratuito)

 “8 CON”

palio scarronzoniOtto con è il nome con cui, nel gergo del canottaggio, si indica l’imbarcazione da gara con otto vogatori più timoniere a bordo: otto remi poggiati su scalmi aggettanti,  diciotto metri di lunghezza per sessanta centimetri di larghezza. La più grande, la più difficile, la più ambìta da tutti i vogatori, perché saliti lì sopra bisogna diventare una squadra: una sola anima, un solo cuore, un solo battito di remo nell’acqua. E’ questo che riuscirono a essere gli Scarronzoni, l’Otto Con più famoso della storia sportiva italiana di tutti i tempi: dodici volte campioni nazionali, due volte campioni europei e soprattutto altre due volte vicecampioni olimpici a Los Angeles nel ’32 e a Berlino nel ’36.

Tutti livornesi, tutti scaricatori di porto, manovali, operai, Risi’atori: quegli equipaggi che facevano a gara, a forza di remi, per toccare per primi i mercantili in arrivo e sbarcarne il carico; gli stessi che poi erano pronti a infilarsi tra le onde quando c’era da salvare qualche nave.

Erano così anche gli Scarronzoni: generosi, sfrontati, possenti. Tanto da vogare solo di forza, senza troppa attenzione alla tecnica e finire per “scarrocciare”, almeno agli inizi della loro avventura sportiva: da cui il nome irriverente ma simpatico che alludeva al loro procedere non sempre rettilineo e che rimase loro addosso per sempre.

fabrizio brandiOtto Con è uno spettacolo teatrale che narra la vera storia degli Scarronzoni attraverso la storia ideata di Cesare Milani: il “con” dell’Otto Con, il timoniere di sempre dell’armo livornese. Alter ego dell’allenatore sulla barca, per vent’anni guidò gli Scarronzoni nelle loro numerose vittorie. Anche in quelle mancate di un soffio, ma che vittorie furono comunque per questa squadra di “ragazzoni del popolino, sempre abbronzati perché a lavoro tutto il giorno sotto il sole, che la cosa più elegante che avevano da mettersi era una camicia sdrucita e un paio di pantaloni con le pezze al culo”, per dirla con le parole di Cesare in scena.

Una squadra che, però, lottando anche contro la federazione italiana – favorevole a più aristocratici e ricchi circoli di canottaggio -, arrivò a giocarsela alla pari e persino a sconfiggere blasonati equipaggi di vogatori, provenienti da Oxford e Cambridge. Ma gli americani no. Con loro non ci fu verso. Due centesimi di secondo a Los Angeles e sei a Berlino divisero per sempre gli Scarronzoni dalla barca statunitense e dalle medaglie d’oro olimpiche; seppure col dubbio irrisolto di un intervento sul negativo del fotofinish di Los Angeles.

In scena un attore solo per un solo personaggio: Cesare Milani. E’ attraverso i suoi occhi e le sue parole che vediamo e ascoltiamo una storia che va al di là della semplice impresa sportiva.

In Otto Con, infatti, c’è anche e soprattutto il racconto di una dedizione infinita alla propria passione, c’è – proprio per questo – quello di una storia d’amore fallita, della lotta per raggiungere un obiettivo contro ogni ostacolo, di uno scontro tra classi sociali. Il tutto proiettato sullo sfondo di miseria e sconforto che accompagnò la Grande Crisi del ’29 fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Per questo, in Otto Con le passioni personali, di coppia o di squadra, alla fine si stemperano dentro a quelle comuni ad un intero popolo in cerca del proprio riscatto sociale e morale.

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