Medicina Democratica: “Il comune di Rosignano non lasci Villa Celestina, la valorizzi”

7luglio 2018 da Maurizio Marchi, Medicina Democratica Rosignano

L’inconsistenza politica del Comune di Rosignano è nota da tempo: si pensi solo, per restare nel settore turistico, alla sua nullità sugli scarichi a mare di Solvay, a proseguire con la tolleranza intollerabile del vecchio serbatoio di etilene  in zona archeologica a Vada, a finire con il degrado insopportabile dei casoni dell’ex Azienda agraria Solvay, che danno alla cittadina balneare di Vada  il peggior biglietto da visita. E si potrebbe continuare con il degrado dell’ex Ciucheba, con quello dell’ex biblioteca di via del Popolo, per finire con il progetto di mega parcheggio sul campo sportivo di Castiglioncello. Poche idee, ma sbagliate, si potrebbe dire riguardo alla giunte Franchi/Donati, ma anche delle immediatamente precedenti, fatte della stessa pasta.

Sembra che le idee creative non siano di casa a Rosignano, dove per tutti ha sempre “pensato” solo la Solvay, la ex mamma, e negli ultimi 30 anni la REA, con la sua discarica e i suoi soldi. E’ possibile che con circa 10 milioni di euro l’anno (molti di più negli anni passati) che arrivano al Comune da Scapigliato, ci si ritrovi a non voler pagare 70.000 euro l’anno al demanio per l’affitto di Villa Celestina? Non c’è posto nell’Italia democratica, e nell’ancora più democratica Rosignano di un uso di Villa Celestina come bene comune, indisponibile alla speculazione come l’acqua? Possibile che non si levino voci dalla società civile, dalla cultura, dalle opposizioni in questo senso? Perché il comune non lancia un concorso di idee (visto che non ne ha) per la valorizzazione turistica non speculativa di Villa Celestina? Perché non farne un centro di proiezione e valorizzazione del cinema che coinvolse questa parte del territorio negli anni ’60? ed anche un centro per l’informazione ambientale, in cui si creda, non come il fantasma che apparve e subito scomparve dal faro demaniale di Vada qualche anno fa, ed anche dalla stessa Villa Celestina con l’invisibile Università di Pisa?

Insomma, il Comune  di Rosignano non lasci in nessun modo Villa Celestina, ma anzi la valorizzi, come un pezzo importante della nostra storia: altrimenti con il vento di ribaltoni che tira anche in  Toscana, potremmo aspettarci perfino la vendita del castello Paquini ….

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