“Parasite” fa il poker di Oscar, “Judy” e “Joker” vincono per i migliori interpreti.

È stata la notte delle sorprese questa edizione dell’assegnazione della mitica statuetta al Dolby Theatre di Los Angeles

10 Febbraio 2020, di Donatella Nesti

Una notte che ha tenuto svegli milioni di spettatori che hanno seguito in diretta l’evento più atteso dell’anno nel  mondo del cinema. Un evento che alterna mondanità, autocelebrazione, sfilata di moda sul red carpet alla consacrazione di quanti, una volta in possesso della statuetta, entrano di diritto nell’olimpo dei divi di Hollywood. Ogni anno l’evento è anticipato da inevitabili polemiche come troppi bianchi e pochi neri, pochissime donne registe, pochi asiatici e troppi americani e così via ma questa edizione ha davvero sorpreso tutti perché in pratica, al di là dei premi tecnici c’è stato un solo vincitore ‘Parasite’ del sud coreano Bong Joo-ho che ha fatto incetta di statuette, ben quattro, le più importanti: miglior film in lingua straniera, miglior film,  migliore regia, migliore sceneggiatura riscrivendo la storia dell’Oscar  come prima pellicola non in lingua inglese a vincere il riconoscimento più alto. ‘Parasite’ aveva vinto la Palma d’oro a Cannes ed è sicuramente uno dei migliori film dell’anno, una favola nera che mette a confronto le classi povere di Seul con i ricchi della città,ma lo fa con un racconto surreale e grottesco ricco di colpi di scena imprevedibili, passando dal sottoscala della famiglia povera ma piena di inventiva alla lussuosa villa della famiglia ricca ‘disegnata da un architetto giapponese’ suscitando risate amare e dubbi morali.

Delusione per il film di Mendes ‘1917’ che ha raccolto tre premi tecnici, sonoro, fotografia, effetti speciali, premiati Brad Pitt e Laura Dern come attori non protagonisti. Com’era previsto miglior attore protagonista Joaquin Phoenix per Joker e Renèe Zellweger, sul palco con un elegante abito bianco, per ‘Judy’. ‘Joker’, il film vincitore del Leone d’oro come Miglior Film alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è duro, violento, fortemente politicizzato, rappresenta una Gotham City simile alle grandi metropoli contemporanee dove regna sporcizia, disuguaglianza, ipocrisia, emarginazione dei più deboli. Gotham è descritta come  un cupo paesaggio, Joaquin Phoenix dimagrito ed imbruttito  offre una interpretazione indimenticabile. Il film su Judy Garland era stato accolto con molti applausi  dal pubblico della festa di Roma dove era stato presentato in anteprima. Reneè  Zellweger magrissima si è allenata per mesi per poter cantare come Judy e senza banalizzare la grande diva con una semplice imitazione,  incarna perfettamente questa diva morta a soli 47 anni, con la sua solitudine e la sua disperazione.

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About the Author: Michele Faliani