Trw Livorno: che i lavoratori dimostrino ancora una volta l’alto senso di responsabilità e si licenzino da soli, con qualche euro di buona uscita.

In fondo che sarà mai?  Nella lettera si cerca anche di spiegare che il mondo è cambiato, che la crisi dei settore automotive ha comportato una riduzione dei volumi e un ribasso dei prezzi, con un cambiamento nella tecnologia legata al prodotto, dai vecchi sistemi idraulici/meccanici alla nuova generazione di servosterzi elettrici, pertanto Livorno ormai non serve più. Ma, la verità è che il mondo non è cambiato, è soltanto peggiorato e fatto rilevante è che è nelle mani delle grandi ricchezze, si chiama lotta di classe.

14novembre 2014 di Silvio Lami

trw letteraIn data 12 c.m. è stata formalizzata la lettera del gruppo Europeo Automovie TRW, a firma di uno dei massimi dirigenti del settore steering che, senza mezzi termini, invita i dipendenti alle dimissioni volontarie dietro un incentivo di buona uscita, altrimenti la decisione di licenziare sarà unilaterale da parte della multinazionale.

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“Non siamo in vendita” è stato a caldo il primo commento di Alessandro Brusadin della rsu aziendale. La lettera è arrivata a destinazione dei dipendenti nella mattinata di stamani, inutile descrivere le reazioni, di questo atto che a detta di molti, è stato definito irresponsabile a fronte di un tavolo aperto con il Ministero e in attesa del confronto del 20 c.m.

Ma, il punto è che alle multinazionali di essere responsabili poco importa, non rientra nel loro DNA, di fatto non gli appartiene tutto ciò che non sia affare o interesse speculativo, per queste Aziende il ruolo sociale previsto dalla nostra Carta Costituzionale è solo carta straccia.

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Vi ricordate, “c’è la libertà di impresa e la gente va dove guadagna” la gente a cui si riferiva la senatrice Manuela Repetti sono proprio loro, i padroni, quelli che si possono permettere i 1.000euro a cena per finanziare Renzi: http://www.pisorno.it/trw-ce-la-liberta-di-impresa-e-la-gente-va-dove-guadagna-questa-la-sintesi-sullo-stato-di-crisi-visto-della-senatrice-manuela-repetti-forza-italia/

Certo oggi i padroni sono meno identificabili come nel passato, si nascondano e si muovono tra politica e le piaghe dei Comitati di Affari, spesso per dirla alla Grillo nei Comitati del Malaffare, ma la strategia è sempre la stessa, indebolire con qualsiasi metodo il potere dello Stato, la sua capacità di governo dell’economia per garantirsi mano libera nello sfruttamento dei territori e delle braccia lavoro.

trw prefetturaDalle ore 15,00 è attivo il Presidio di rito, davanti alla porta girevole della solita Prefettura di Livorno. Anche il Consiglio Comunale in seduta pomeridiana ha deciso di sospendere i lavori e recarsi in solidarietà a fianco degli operai della TRW. Mentre domani, sabato 15 novembre, alle 16 in piazza Magenta è indetta una manifestazione cittadina dal coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi.

E per il 19, in vista dell’incontro del 20 al tavolo del governo, è stato indetto lo sciopero di tutti gli stabilimenti Trw

Questo il testo integrale della, semplice, lettera con cui decretano il licenziamento:

12 novembre 2014 – Gentile Lavoratrice / Egregio Lavoratore /TRW di Livorno,

trw lettera1Indirizziamo la presente a Lei e alla Sua famiglia ai fine dì fine di fornirle alcuni aggiornamenti sulla situazione dello stabilimento di Livorno.

Come noto, da diverso tempo, è stato avviato un confronto con i rappresentanti sindacali e con le Istituzioni centrali e locali in merito alle difficili sfide economiche che Io stabilimento si è trovato a dover affrontare e, da ultimo, li abbiamo informati dell’intenzione di procedere alla chiusura dello stessa.

Nella nostra scelta di comunicare in queste momento detta Intenzione, vi è anche la profonda consapevolezza dei cambiamenti che riguarderanno l’indennità di mobilità a decorrere dal 1 gennaio 2015 e che andranno ad impattare su un numero significativo di dipenderti con età superiore ai 40 anni, laddove rapporto di lavoro cessi dopo il 31 dicembre 2014.

Abbiamo informato i rappresentanti sindacali e le Istituzioni del fatto che la decisione di chiudere lo stabilimento è il risultato della perdurante crisi dei settore automotive – che ha comportato una riduzione dei volumi e un ribasso dei prezzi – Il tutto in concomitanza con un cambiamento radicate nella tecnologia legata al prodotto, con un cambiamento radicale I! passaggio dal vecchi sistemi idraulici/meccanici attualmente prodotti a Livorno alla nuova generazione di servosterzi elettrici.

Abbiamo altresì informato le rappresentanze sindacali della nostra volontà di avviare te trattativa sui termini e le condizioni di chiusura di Livorno, compreso quanto relativo ai riconoscimento di un congruo incentivo economico correlato alia risoluzione del rapporti di lavoro, secondo quanto sarà negoziato con le vostre rappresentanze sindacali, e pagabile già quest’anno.

Se saremo in grado di trovare un accordo, prima della fine dell’anno in corso, sui termini e condizioni delia chiusura dello stabilimento molti di voi potranno beneficiarci dell’attuale normativa sulla indennità di mobilità la col durata, in base alia legge italiana, verrà ridotta per coloro che cesseranno il loro rapporto di lavoro a partire dal 1° gennaio 2015.

Ci rendiamo conto che la chiusura delio stabilimento di Livorno avrà un impatto negativo su ognuno di voi, sulle vostre famiglie e sul territorio di Livorno.

Tuttavia, i cambiamenti radicali che il mercato automotìve sta attraversando, sia in termini dì cambiamento di tecnologia che di calo complessivo delie vendite secondo quanto riscontrato in ormai più di 5 anni ci hanno portato a questa decisione.

Siamo pronti ad avviare con i rappresentanti sindacali le trattative sopra dette circa i termini e le condizioni che accompagnano la chiusura dello stabilimento.

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