13luglio ore 21, volantinaggio davanti al Carrefour di Pisa, contro la decisione unilaterale del prolungamento d’orario

carrefourEstate di fuoco, quest’anno, non solo perché le temperature sono allucinanti, ma anche perché sul fronte del lavoro succede di tutto e di più

12luglio 2015 da Cobas Pisa

lavoratoriNon è da meno la distribuzione, dove certi big del settore (Carrefour, Auchan, Esselunga, Ikea, ecc.), non soddisfatti degli accordi e contratti-capestro sempre garantiti loro da CONFCOMMERCIO, fanno parte di un’altra associazione di imprese, FEDERDISTRIBUZIONE, la quale intende praticare una linea di cancellazione di ogni diritto delle lavoratrici\tori.

E, aziendalmente, le imprese sue associate portano avanti a testa bassa questa linea, talora accordandosi con sindacati sempre disponibili a firmare ogni accordo, talaltra facendone anche a meno, tanto il verso per ottenere ciò che vogliono lo trovano lo stesso, ben sapendo che anni e anni di imposizione ai dipendenti di un ritorno alle epoche buie del lavoro sotto padrone hanno prodotto sfiducia, rassegnazione, disorientamento.

E così Carrefour ha deciso unilateralmente il prolungamento dell’orario:

  • a Pisa dalle 8:30 alle 24:00;

  • a Lucca dalle 7 alle 24;

  • a Massa 24 ore su 24; giorni di festa compresi.

Dopo il famigerato accordo sulle domeniche di apertura questo del prolungamento, è un altro punto su cui Carrefour sta costruendo una cappa di piombo, in cui imprigionare lavoratori e lavoratrici, non risparmiando loro minacce di scenari oscuri, come nuove dosi di contratti detti di solidarietà, mobilità, missioni, trasferte e altre diavolerie.

lavoratori non si affittanoIl fatto che, per il prolungamento dell’orario, si sia fatto ricorso sostanzialmente a inserimenti di personale interinale non solo va interpretato come cinica decisione di sfruttare a man bassa il bisogno di reddito di chi non ha un lavoro stabile, buttandogli, come se si trattasse di un cane affamato, l’osso del lavoro notturno, ma può significare anche sperimentazione dell’iniziativa, da affidare poi, organicamente, ai propri dipendenti.
lavoratori commercio cobas.Ciò deve essere assolutamente impedito, come si deve stare attenti che non si creino rapporti ostili tra dipendenti Carrefour e personale interinale, perché questo farebbe il gioco di chi vegeta e ingrassa sulle nostre divisioni, sulla “guerra tra poveri”.

Questo è il momento in cui i “poveri” sarà bene che siano solidali tra loro e, caso mai, la “guerra”, si uniscano per farla a chi sta sopra di loro. O no?

Ma questo è anche il momento in cui riflettere sui passi all’indietro, costretti a subire negli ultimi anni, come pure è necessario rilanciare sindacalmente una piattaforma rivendicativa che riproponga l’assoluta volontarietà del lavoro nei giorni di festa, col pagamento (com’era prima) di un gettone di presenza, oltre le maggiorazioni previste contrattualmente per il lavoro festivo, straordinario o supplementare.

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