27 gennaio 1945: si aprono i cancelli di Auschwitz. Le Shoah degli indesiderati, al Comune di San Giuliano

Venerdì 27 gennaio, alle ore 17.00, presso la Sala Consiliare del Comune di San Giuliano Terme l’iniziativa sulle shoah dimenticate

24gennaio 2017 da Alessio Pierotti, Comune di San Giuliano Terme

Il 27 gennaio 1945 quattro soldati a cavallo dell’Armata Rossa giunsero ad un reticolato

Davanti a loro, oltre quel recinto, quello che diventò ben presto il simbolo universale del genocidio nazista: il campo di concentramento di Auschwitz. 

Tra i primi a vedere i soldati sovietici l’italiano Primo Levi, che racconterà l’orrore del campo e l’episodio della liberazione in “Se questo è un uomo”, scritto nel 1947 e pubblicato da Einaudi soltanto nel 1958. 

Nel campo i sovietici trovarono 7.000 prigionieri. Molti erano bambini: una cinquantina di loro aveva meno di otto anni. Nei giorni precedenti alla liberazione questi prigionieri erano stati abbandonati dai nazisti in fuga perché malati: 60.000 loro compagni furono invece avviati ad altri campi, ancora lontani dall’avanzata sovietica, in quella che passerà alla Storia come la Marcia della Morte.

“Leggendo i libri di Levi dedicati all’esperienza del campo, ed in particolare l’ultimo ovvero “I sommersi e i salvati” – esordisce il sindaco Sergio Di Maio – emerge chiaramente lo sconforto dell’autore nel constatare che l’enorme crimine che furono i lager nazisti non era riuscito a trasformarsi in una forza persuasiva capace di contrastare le varie forme di fanatismo e di violenza che hanno continuato a vivere e vivono ancora oggi nel mondo. Purtroppo i ‘non valori’ che erano alla base dei campi rischiano, in questo periodo di crisi, di tornare al centro delle discussioni sulla convivenza sociale. Una cosa che ritengo inaccettabile. Penso sinceramente che sia un nostro dovere quotidiano l’impegno per la piena realizzazione dei diritti umani: la libertà di espressione e quella di movimento, la garanzia dei diritti sociali e politici, il diritto all’accesso al lavoro e all’educazione, la tutela delle minoranze etniche, linguistiche e culturali. E lo dobbiamo fare senza alcuna discriminazione, sia essa razziale che di genere”.

“L’esperienza dei campi di concentramento è in tal senso significativa – prosegue l’assessora alla cultura e alla memoria Sonia Pieraccioni – Non dobbiamo dimenticare che i campi nazisti non vennero utilizzati soltanto per la detenzione e lo sterminio ‘scientifico’ degli ebrei ma anche di tutte le altre categorie indesiderate al regime: gli zingari, gli omosessuali, gli apolidi, i Testimoni di Geova ed altre minoranze”.

Non a caso il Comune di San Giuliano Terme ha organizzato, in occasione del Giorno della Memoria, istituito con la Legge 211 del 20 luglio 2000 proprio per ricordare la liberazione di Auschwitz, un importante momento di riflessione dedicato proprio alle Shoah dimenticate, quella appunto degli ‘indesiderati’.

“La democrazia ha bisogno della memoria, spiega l’assessora Sonia Pieraccioni. Vicende che possono sembrare appartenere ad un passato ormai remoto continuano ad inseguirci. Ancora oggi si punta il dito contro chi è ‘diverso’, immaginandolo responsabile dei problemi che quotidianamente dobbiamo affrontare. Per questo abbiamo invitato la professoressa Fernanda Ferretti per parlare della Shoah declinata al plurale. Ovvero non soltanto come persecuzione degli ebrei ma anche di tutte le altre minoranze”.

“Ricordare il passato, conclude il sindaco Di Maio, significa poter dare risposta ai problemi di oggi e soprattutto progettare il futuro sui valori non negoziabili della libertà e della tolleranza. Come diceva Levi, comprendere è impossibile: conoscere è necessario”.

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