Si tratta del primo vertice NATO dopo lo scossone della Brexit
- Gli USA vogliono portare la Nato a un livello superiore: un blocco militare, politico ed economico (tramite il Ttip) Usa-Ue, sempre sotto comando Usa, contrapposto all’area eurasiatica in ascesa, basata sull’alleanza Russia-Cina.
- Il controvertice dei movimenti contro la guerra
di Giovanna Pagani e Franco Busoni
Ma, la NATO non è scossa da alcuna incertezza o instabilità: la Gran Bretagna è stata rassicurata circa il suo ruolo guida all’interno dell’alleanza, e si propone quale «la più importante base della cooperazione tra gli alleati europei e tra l’Europa e il Nordamerica». L’ ha affermato il segretario generale Stoltenberg. La sua presenza minacciosa è ulteriormente testimoniata dalla recente esercitazione militare Anaconda, realizzata con grande dispiegamento di uomini e mezzi dalla Nato a ridosso della Russia a seguito di quella ancora più poderosa del 2015 denominata Trident;
- dall’accresciuta presenza navale nel baltico e nel mar Nero;
- dall’installazione di batterie di missili anche a testata nucleare in Polonia e in Romania;
- dai progetti di accrescere la propria forza militare in Medioriente, Europa, Africa e Mar della Cina.
Nell’incontro preparatorio (cui ha partecipato anche l’Ucraina che formalmente non fa ancora parte della Nato) i ministri della difesa si sono impegnati ad aumentare nel 2016 di oltre 3 miliardi di dollari la spesa militare Nato e a continuare ad accrescerla nei prossimi anni.
Manlio Dinucci ci ricorda che, la rinnovata strategia USA mira a portare la NATO a un livello superiore: un blocco militare, politico ed economico (tramite il Ttip) Usa-Ue, sempre sotto comando Usa, contrapposto all’area eurasiatica in ascesa, basata sull’alleanza Russia-Cina. Infatti gli obiettivi di fondo del Summit NATO di Varsavia:
- Rafforzare la deterrenza (ossia le forze nucleari Nato in Europa);
- proiettare “stabilità” al di là dei confini dell’Alleanza» (ossia proiettare forze militari in Medioriente, Africa e Asia, anche oltre l’Afghanistan);
- allargare la “cooperazione con la Ue” (ossia integrare ancor più le forze europee nella Nato sotto comando Usa).
Quale sarà il ruolo di Renzi che, a parole in Italia e nella recente visita in Russia, ha affermato che Ue e Russia devono tornare ad essere ottimi vicini di casa? Comunque è nostro dovere sostenere il contro summit dei movimenti contro la guerra.
In questi stessi giorni, in cui si tiene a Varsavia il vertice Nato, sono organizzate ovunque azioni congiunte di protesta contro le politiche che promuovono le guerre e i conflitti. Nella stessa Varsavia si tiene un vertice alternativo in cui si discute come fare per prevenire le guerre invece che crearle, mentre nel centro della città è organizzata una manifestazione per protestare contro la guerra e il militarismo.
Anche in Italia molte iniziative sono in corso.
Ne vogliamo ricordare una in particolare, quella dell’appello a tutti i cittadini eletti nel Parlamento, nei Consigli Comunali e Regionali affinché facciano propria una mozione nella quale si chiede al Governo Italiano di rimuovere le bombe nucleari presenti sul suo territorio, in applicazione dell’articolo 2 del Trattato di Non proliferazione nucleare al quale aderisce anche il nostro Paese.
La Rete civica Contro la Normalità della Guerra, che è attiva a Livorno dal 16 gennaio di quest’anno, si farà promotrice di questa e di altre iniziative, come quella della “denuclearizzazione” del porto di Livorno, affinché
“sia vietato l’ingresso e lo stazionamento nelle sue aree portuali di navigli americani a propulsione e anche con armamento nucleare (sommergibili, portaerei e altro), come adesso invece è possibile, in spregio ai referendum del 1987 e del 2011 che hanno bandito il nucleare dal nostro Paese in base al principio di precauzione, dati gli enormi rischi per le popolazione e l’ambiente che il nucleare comporta…”
La disinformazione, la desensibilizzazione e la chiusura delle coscienze, l’indifferenza globalizzata, sono i nemici maggiori e più pericolosi della Pace:
“su questo terreno, contro questi “nemici”, bisogna lavorare consapevoli che il mondo si trova in questo momento ad affrontare una situazione molto pericolosa e instabile”.