Ieri, in località Perignano, è stato eseguito uno sgombero a seguito di ordinanza del sindaco di Casciana Terme Lari nei confronti di un gruppo di “nomadi” (così testualmente ed impropriamente definiti) presenti nel piazzale antistante la stazione ecologica, peraltro fuori dai centri abitati
15settembre 2016 da Giancarlo Onor
La notizia dell’emissione del provvedimento è stata anticipata dallo stesso sindaco, Mirko Terreni, attraverso il proprio profilo facebook, domenica 11 settembre alle ore 21,34. Nulla si sa circa il numero delle persone, la presenza di eventuali nuclei familiari con minori, anziani o persone disabili, che in questo momento non sappiamo che fine abbiano fatto. Sappiamo che si trattava comunque di cittadini italiani, come precisato nei commenti dallo stesso sindaco Terreni. Questo provvedimento è stato rappresentato come una tempestiva reazione al divieto di campeggio esistente nell’area.
Questo modo di affrontare la cosiddetta “ questione Rom”, tipico di alcune amministrazioni della nostra zona, si risolve spesso in una gara a chi è più tempestivo e “muscolare” nel far rispettare le regole e le leggi. Ed invece, sono proprio le “ regole” e le “leggi”, periodicamente invocate per giustificare anche l’utilizzo delle ruspe, a vietare gli sgomberi forzati. Vi sono infatti precise normative internazionali che impongono di trovare soluzioni alternative alle persone ed alle famiglie, prima di procedere ad uno sgombero.
Il modo di operare di queste amministrazioni è quindi decisamente e sicuramente illegittimo, perché discriminatorio e lesivo dei più elementari diritti umani, perché contrario a precise direttive europee, recepite in Italia dalla cosiddetta “ Strategia Nazionale”, che prevede il “superamento” dei campi Rom, non con gli sgomberi, ma con un lavoro di integrazione.
La “Strategia Nazionale”, tra l’altro, richiama tutte le amministrazioni ad un impegno per il riconoscimento effettivo del diritto allo studio, del diritto all’accesso ai servizi pubblici essenziali, quali sanità e lavoro e del diritto ad un’abitazione dignitosa, con l’utilizzo di appositi fondi europei destinati allo scopo.
Più volte l’Italia è stata richiamata, anche recentemente, al rispetto degli obblighi assunti al riguardo, tanto da rischiare l’apertura di una procedura di infrazione, così come la stessa Corte Europea dei Diritti dell’uomo si è più volte pronunciata circa la natura discriminatoria dei capi Rom, oltre a molti tribunali amministrativi ed ordinari italiani.
I ripetuti episodi di sgombero forzato, più o meno coadiuvati dall’utilizzo delle ruspe, come nel caso della Bigattiera nello scorso anno, devono pertanto cessare perché illegittimi e discriminatori, anche e soprattutto se falsamente motivati da contingenti ragioni di sicurezza, ordine pubblico, emergenza, sia che si tratti d’ insediamenti formali che d’ insediamenti informali.
Così come a livello nazionale è stato istituito un apposito tavolo di lavoro aperto alla partecipazione delle associazioni che da anni si occupano a vario titolo di questa comunità, è necessario che anche in Provincia di Pisa venga istituito un analogo tavolo, per approntare le necessarie soluzioni che portino all’attuazione della “Strategia Nazionale per l’inclusione di Rom, Sinti e Camminanti” (per il 70% cittadini italiani ed in totale, al massimo ammontanti a 170.000 in Italia), utilizzando allo scopo i fondi europei appositamente destinati in modo corretto e trasparente.