Sono uno dei 7 lavoratori della ex-searlong a cui, con il cambio di appalto vinto dalla ISS Palumbo, hanno tolto il lavoro
4dicembre 2015 da Agostino Curcio
Nonostante il sindacato abbia provato in tutti i modi di trovare un accordo, la nuova ditta da subito ha fatto capire che avrebbe fatto come gli pareva in virtù del fatto che ENI gli aveva lasciato (testuali parole) “campo verde” addirittura dicendo che, se avesse trovato ostacoli, avrebbe licenziato tutti e sarebbe andato a fare shopping nelle liste di mobilità.
Tutto questo è avvenuto 20 giorni prima della scadenza dell’ appalto.
Ci siamo organizzati proclamando un’agitazione sindacale con conseguente blocco degli straordinari e uno sciopero di 2 ore il 16 novembre. Durante l’assemblea del 17/11 finita alle ore 15, e a cui hanno partecipato delegati del coordinamento delle ditte all’interno di ENI, erano state decise 2 ore di sciopero a turno per il mercoledì, giovedì e venerdì, solo per noi lavoratori Serlog. In supporto, il coordinamento, avrebbe fatto un’assemblea lunedì 23 per decidere per uno sciopero condiviso. Due ore dopo la fine dell’assemblea il nostro delegato è venuto a conoscenza che 3-4 colleghi erano andati da Palumbo a proporsi così, con il sindacalista CGIL, si è recato alla sede della nuova ditta per capire la situazione.
Da lì la situazione è precipitata, Palumbo ha detto che il giorno dopo avrebbe chiamato le persone per andare a firmare un pre-contratto, e così contrariamente a quanto deciso in assemblea, sono saltati gli scioperi. Il giorno seguente, dopo che sono stati chiamati i prescelti, abbiamo fatto pressione sul sindacalista per continuare la lotta, visto che non vi era stato alcun accordo ed addirittura a chi rimaneva a lavoro era peggiorata la paga oraria proposta inizialmente (da 10,52 a 9,07 €).
Con una nuova assemblea avvenuta in CGIL, ed alla presenza di varie sigle sindacali tra cui metalmeccanici, chimici e trasporti, è stato deciso uno sciopero di 8 ore il 25/11 per la Serlog a cui si sarebbero dovuti accodare i giorni successivi i lavoratori del coordinamento con 2 ore giovedì 26 e 3 ore venerdì 27. Il tutto continuativamente ai 3 giorni di scioperi di questa estate e finalizzato a riaprire un tavolo, si con Palumbo, ma soprattutto con ENI principale responsabile degli appalti. Mercoledì 25 facciamo il nostro sciopero convinti del sostegno incondizionato del coordinamento.
La sera arriva la richiesta di un incontro da parte di Palumbo, anche perché nel frattempo c’era stata una mozione condivisa in commissione consiliare in comune.
Il provinciale FIOM pensa bene di disdire lo sciopero con tanto di volantino che ringrazia i lavoratori del coordinamento, che ricordo, fino a quel momento hanno fatto ZERO ore di sciopero. Il nostro delegato in contrasto con la decisione da le dimissioni. Dal tavolo con Palumbo viene fuori una bozza di accordo che non aveva niente di migliorativo della situazione che si era creata. A mio avviso serviva solo alla ditta per non avere problemi al consiglio comunale che doveva discutere della mozione.
Il 30 novembre alle 8.30 in assemblea alla CGIL viene bocciato l’accordo contrariamente a quanto viene detto in consiglio dal Sindaco alle ore 9. Dal 1 dicembre Livorno ha SETTE disoccupati in più grazie anche a chi si vanta di lavorare per il tessuto economico della città e ricopre cariche istituzionali che riguardano il commercio cittadino.