Asessualità o fuga dalle relazioni?

In quanti sono a conoscenza dell’esistenza di un movimento chiamato AVEN?

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20luglio 2015 di E.B.

Asessualità: quanti conoscono il significato esatto e/o dai molteplici aspetti e caratteristiche di questa parola, ma soprattutto, quanti sono a conoscenza dell’esistenza di un movimento chiamato AVEN? Nato ovviamente negli Stati Uniti, riunisce persone dalle diverse tipologie di asessualità, che si riconoscono in questa definizione di sessualità, ha come obiettivo/scopo quello di vedersela riconoscere tra i diversi tipi di essa riconosciuti.

asessuatiAsessualità dovrebbe intendersi come la mancanza di desiderio nell’intrattenere rapporti come relazioni sessuali ma, in realtà, le sue tipologie sono molteplici, almeno quattro, e comprendono anche quella che potrebbe chiamarsi “anaffetività”, ovvero la mancanza della necessità di intrattenere rapporti o relazioni di tipo sentimentali e affettivi con altri esseri umani, un fenomeno altamente diffuso ai giorni nostri, quanto sottovalutato.

Tutte queste persone dovrebbero essere accomunate dall’inesistente desiderio di avere relazioni sessuali e questo è ben rappresentato dal simbolo del movimento dove, attraverso i colori, ci viene subito mostrato come al suo interno vi siamo tante gradazioni, che partono dal bianco per arrivare fino al nero, passando per il grigio.

Queste ancora, le “categorie” individuate:

Aromantici,

asessuali che non provano il bisogno di formare relazioni romantiche ma che, sono soddisfatti nell’avere profonde relazioni di amicizia.

Romantici,

asessuali che provano il desiderio di avere relazioni romantiche ma, senza la presenza dell’aspetto sessuale. Esistono omo-romantici, bi-romatici, etero-romantici e pan-romantici.

demisexualDemisessuali,

persone che non provano attrazione sessuale, a meno che non si sia stabilito un forte legame emozionale in precedenza. Sono il punto di collegamento fra gli asessuali e gli altri orientamenti.

Gray- A,

La sessualità non è bianca o nera e di conseguenza esistono persone “grigie”. La comunità sessuale accoglie quindi anche persone in cui il desiderio di avere relazioni sessuale non è inesistente ma è sufficientemente basso da poterli far identificare con altri membri della comunità. Ma come si vive senza attrazione sessuale?

Ma come si vive senza attrazione sessuale?

Per chi non può nemmeno arrivare a comprendere come questo possa accadere, avendone fin troppa e magari pure avvilita e derisa, sconfitta e perennemente frustrata, come sempre più spesso accade al giorno d’oggi per milioni di uomini e donne, diciamo che gli asessuali non è che non provino desiderio sessuale. O almeno, non tutti. In quanto, se non in presenza di squilibri fisici ormonali, si prova un desiderio sessuale anche detto libido o in inglese sex drive, ma pur provandolo non viene indirizzato verso altre persone. Distinguendosi in questo per la mancanza di quella che chiameremo sexual attraction.

asessualitàDi difficile comprensione e alquanto sfuggente come concetto, ma tant’è. Evidentemente, anche questo potrebbe essere un riflesso di auto consapevolezza di questi tempi, che appena pochi anni fa non avrebbe mai potuto nemmeno farsi formulazione da alcuno, e neppure per sé. Ovvero la rivendicazione dell’intendere anche l’affettività, soprattutto se connessa ai piaceri fisici ed emozionali del sesso, come un pericolo da non assecondare.

Un rischio nei confronti degli onnipotenti lavoro e carriera, determinanti la sola maturità comportamentale di molti individui, analfabeti però nei rapporti umani e sentimentali.

asessuali 2Tuttavia, non è proprio l’affettività, e la sessualità all’interno di essa, che determina l’anima umana? Probabilmente, tra la mera e cinica anaffettività, male del vivere e delle interazioni sociali dei nostri giorni, e l’asessualità così come intesa dal movimento, ci sarà pure una distanza abissale. Ma il risultato per chi entra in contatto con queste soggettività cercando, intravedendo magari proprio in loro un personale e umano interesse, non potrà che essere il medesimo.

Ovvero una distanza e mancanza d’interesse reciproco, di emotiva condivisione, laddove non c’è, né ci può essere sensibilità per questo aspetto naturale dell’esperienza umana. Secondo alcuni dati forniti sempre da AVEN, il 2% della popolazione è definibile come “asessuale”.

anaffettiviL’asessualità e corrispondente anaffettività sembrano quindi un sintomo prodotto dai tempi, di assoluta fuga dalle relazioni e dalle opportunità relazionali, che vengono compensate spesso con l’impegno eccessivo, o col rifugiarsi nel disimpegno e nel divertimento, come elementi naturali in contrapposizione alla riflessione e alla relazione.

Asessualità, come negazione del desiderio non provato e del piacere dell’attrazione, ricercando così una (im)possibile felicità basata sulla rinuncia ai piaceri del corpo e sul rifugio nella fantasia velleitaria e fine a sé stessa. Soprattutto perché, ed è bene sottolinearlo, la fantasia anche se si lega ad una persona vera è quasi sempre solitaria e scevra di emotività, passione, impulsi, non condivisibile con gli altri, quindi alla fine forse non così vera.

 

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