Bacino galleggiante: tra indagini tragedia 25agosto, sicurezza lavoro e avvio ripristino. Appello all’Autorità Portuale, M5stelle: “fare presto”

nave oceanografica Urania del CnrIl sinistro avvenuto nel bacino galleggiante Mediterraneo il 25 agosto scorso, in cui rimase tragicamente coinvolto il trentanovenne Gabriele Petrone ed in cui rimasero feriti altri uomini di equipaggio della nave oceanografica Urania, in manutenzione, pone nuovamente al centro dell’attenzione il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

5novembre 2015, da gruppo Consiliare M5S Livorno
Un tema, questo, su cui sono stati fatti enormi progressi da alcuni anni a questa parte ma che, purtroppo presenta tuttora molte lacune e che quindi andrebbe affrontato con più impegno da parte di tutti gli attori coinvolti; chi scrive le regole, chi le deve far rispettare, chi le deve rispettare. Sentirsi meno responsabili di altri che occupano ruoli diversi nella catena può risultare nefasto per tutti.
Tuttavia non vogliamo qui affrontare il complesso tema della sicurezza in quanto argomento ad alto contenuto tecnico, non strettamente connesso a valutazioni politiche, se non per il fatto che la politica dovrebbe vigilare affinché il profitto non ne calpesti i principi base e la mantenga ad un livello tale da ridurre drasticamente le negative statistiche, ma vogliamo fare una breve riflessione sulla questione della riparazione del bacino galleggiante, danneggiato durante l’incidente, e della gestione della nave Urania.

livorno porto bacino di carenaggioEsiste una preoccupazione, in tal senso, motivata dall’incertezza dei tempi che occorreranno per dare il via ai lavori necessari al ripristino delle cose danneggiate, perché i ritardi su queste strutture, potrebbero ribaltarsi, se non amplificarsi, come ritardi sull’effettivo avvio dell’attività di riparazione e messa in opera del bacino grande in muratura.

porto 3Il nostro è un appello all’Autorità Portuale affinché si attivi al più presto, magari coinvolgendo chi è già interessato alla gara del bacino grande, al fine di ridurre il più possibile i tempi da quando la magistratura ordinerà il dissequestro dell’area al momento di effettivo inizio lavori di riparazione del bacino galleggiante e della nave Urania.

Solo in questo modo si potrà dire che l’attenzione al problema occupazionale è massima e la questione seriamente affrontata da chi ha le leve istituzionali per risolverla; la città potrà solo ringraziare.
Certi che l’Autorità Portuale possa accogliere la nostra richiesta di rapidità negli interventi di sua competenza, attendiamo i passi della Magistratura ed il via alle attività lavorative necessarie per il ripristino, perché Livorno deve ripartire a brevissimo termine e, come più volte da noi espresso, le attività di riparazione navale e tutto ciò che ad esse è collegato, costituiscono una concreta risposta a quello che è “il problema” per Livorno.

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