Carneficina a Parigi e le pericolose conseguenze

pace torre eiffelLa carneficina a Parigi è un atto di barbarie, come lo è quella che ogni giorno l’ISIS commette nei confronti di Arabi, Yazhidi, Curdi, Cristiani massacrati a migliaia nelle loro case e nelle loro città

18novembre 2015 da Marcello Lenzi, Alba Livorno

Speculare soffiando sul fuoco della rabbia serve a non fare i conti con le responsabilità dell’Occidente capitalista e dei suoi governi che negli ultimi 25 anni hanno seminato bombe e raccolto morti e distruzioni in Afghanistan, Irak (per due volte), Somalia, Libia, Siria ecc pur di garantirsi il controllo delle risorse.

parig isis paceSiria bombardamenti a DamascoCon le guerre abbiamo indotto la rabbia di intere popolazioni che oggi preferiscono assecondare quei barbari dell’ISIS. che appaiono, ai loro occhi, migliori degli occidentali che bombardano. Se invece che bombe portavamo ospedali, scuole, grano, acquedotti, ferrovie, risparmiavamo ingenti somme di denaro, davamo lavoro a loro e a noi, costruivamo rapporti di gratitudine e di collaborazione, dimostravamo la superiorità della democrazia sulla dittatura! Nessuna guerra è mai stata risolta con una guerra.

Ha ragione Gino Strada: “le guerre portano vantaggi ai ricchi e ai potenti e sofferenze ai poveri, ai sottomessi e dalle Torri Gemelle hanno solo peggiorato le cose”.

Siria Bombardamenti- rientro ad Homs-2015Neppure la Francia cambia strada, anzi chiama l’UE alla collaborazione nei bombardamenti:

  • Chi ci guadagna?
  • Cosa nasconde tanta ottusa quanto crudele ostinazione?
  • Chi ha scambiato il petrolio dell’ISIS con le armi?
  • Chi lo ha finanziato ed addestrato nell’illusione di acquisire vantaggi strategici in quelle aree, nuovi apprendisti stregoni incapaci di prevedere le conseguenze scellerate per cui oggi piangiamo?
  • Perché sosteniamo militarmente ed economicamente alleati islamici che sotto banco sostengono l’ISIS ed al contrario colpiscono chi lo combatte come i Curdi?

Occorre una visione strategica totalmente nuova che tenga al primo posto l’interesse dei popoli e non quello delle oligarchie politiche ed economiche.

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