Conferenza stampa dei Cobas, presenti Davide Banti e Federico Giusti, per denunciare la contrarietà ai contenuti dell’accordo tra Ato costa e Cgil Cisl Uil Fiadel, contro i carichi di lavoro crescenti, nella raccolta porta di Pisa e provincia.
22settembre di admin
I Cobas tornano sui carichi di lavoro, spesso, insostenibili per gli addetti alla raccolta porta a porta con ricadute negative anche sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il Protocollo d’Intesa sottoscritto lascia insoluti numerosi problemi che nel corso dell’ultimo anno sono stati più volte affrontati, segno che esiste la volontà politica di Ato, Regione Toscana e Anci nel continuare ad avvalersi dell’intricato e contraddittorio sistema degli appalti al ribasso (visto che si applicano contratti decisamente sfavorevoli tipo quelli multiservizi e delle cooperative sociali)Il Protocollo risulta essere un atto programmatico per molti aspetti generico, non definisce una volta per tutte la questione del passaggio del personale, recepisce un principio, in ossequio alla disciplina normativa di settore di cui all’art. 202 dlgs 151/2006, in ragione del quale il personale dipendente degli attuali gestori affidatari diretti dei servizi di igiene ambientale, che siano in servizio da almeno da almeno 8 mesi prima dell’affidamento del servizio al nuovo Gestore Unico, transita conservando i diritti precedenti. In sostanza si applica la disciplina del trasferimento di Azienda, niente di più.
Ma Cobas, avevano chiesto ben altro, coè un accordo che tenesse insieme tutto il personale dell’igiene ambientale sia a gestione diretta che in appalto.
L’effettivo contingente, che transiterà presso il Gestore Unico, sarà individuato dal “Documento Propedeutico al Passaggio” a rilevazione del personale già in forza presso i gestori attuali, che sarà redatto dall’Ato e dalle OO SS firmatarie del Protocollo (per evitare problemi hanno escluso i sindacati da base). State pur certi che noi vigileremo sul predetto Documento, affinchè sia elaborato in applicazione dei criteri di cui all’art. 202 dlgs 152/2006 e non rappresenti diversamente uno strumento per aggirare la normativa. Dal Protocollo emergerebbe anche la possibilità di consentire (previa specifica valutazione tra le parti) il passaggio anche a chi non sia in forza da almeno 8 mesi prima dell’affidamento al Gestore Unico, una condizione di miglior favore, da attuare
Tuttavia in questo meccanismo, di passaggio al nuovo gestore unico, restano esclusi i dipendente di società che operano in regime di appalto, anche se in servizio per gli attuali affidatari che ricordiamo, rappresentano la maggioranza della forza lavoro nel settore dell’igiene ambientale. Fra le richieste avanzate dai Cobas, c’era e c’è l’estensione automatica al personale delle ditte appaltatrici del CCNL Federambiente o Fise e, non a caso sono stati esclusi dalla firma del protocollo di intesa.
Resta comunque, per quanto vaga:
- la clausola che prevede un impegno alla reinternalizzazione dei servizi oggi in appalto (occorrerà verificare se ciò accadrà realmente e quali ricadute potrà avere sui livelli occupazionali generali) e,
- la clausola che riconosce diritto di priorità nelle future assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal Gestore unico, per quel personale che ha lavorato con contratti variamente precari sul territorio dell’ATO Costa.