Comune di Livorno tra nuove povertà e bilancio di responsabilità: “un sistema di protezione che vada oltre il concetto di “assistenza sociale”, con quello di “dignità sociale”.

bilancio partecipativoNon siamo giornalisti, quindi ci sfuggono a volte le dinamiche editoriali sui temi trattati.

1marzo 2015 da gruppo Consiliare M5S

informazioneSui quotidiani locali, in questi giorni, leggiamo come i giornalisti rappresentano una giornata passata all’interno del consiglio comunale, raccontando principalmente le singole contrapposizioni tra partiti, tralasciando il senso della validità della mozione presentata e votata dal M5S, esautorando di significato l’atto. Apprezziamo lo sforzo per mantenere l’Italia almeno al 73^ posto della classifica per la libertà di stampa, 24 posti in più rispetto al 2014.

Per questo esponiamo lo scopo della presentazione dell’ atto di indirizzo, inviata verso il concetto di benessere della persona, mettendo sempre il cittadino al centro delle attenzioni.

bilancio_socialeVogliamo adeguarci ai nuovi bisogni ed alle nuove povertà, con l’obiettivo di creare un sistema di protezione sociale che abbandoni il concetto di “assistenza sociale”, sostituendolo con quello di “dignità sociale”. Questo percorso deve passare attraverso un cambiamento radicale adottando un bilancio di responsabilità Sociale, trasparente e partecipato, cercando di dare a tutti una trasparente lettura sulle disponibilità, mettendo a conoscenza delle cifre nel sociale all’interno del bilancio, trasparenza sui beneficiari, le finalità, i costi dei servizi.

Riteniamo giusto implementare con le economie di gestioni le esigenze dei bisognosi, internalizzando i servizi grazie alla alta professionalità e eccellenza del personale interno al comune tramite una progettualità degli scopi da raggiungere.

sociale1Una informazione puntuale e trasparente sui servizi erogati e una conoscenza delle disponibilità sul bilancio, permetterà un dialogo aperto tra cittadini e comune coinvolgendo ogni realtà associativa, nessuna esclusa.
Favorire una politica sociale nuova senza creare sovrapposizioni di incarichi eliminando ogni forma di affidamento diretto ma formati solo con bandi pubblici, permettendo un processo trasparente e partecipativo evitando dubbi di natura clientelare.

Con questo atto si cerca di evitare di monopolizzare servizi comunali come ad esempio la distribuzione dei pasti, ma estenderla a tutti i soggetti che si affacciano al mondo associativo al servizio del cittadino.

Diversamente da come ci accusano le opposizioni, vogliamo avere una collaborazione costante con il terzo settore, con l’associazionismo e con il volontariato verso una promozione a tutela dei cittadini, garantendo un coinvolgimento attivo, ricercando costantemente le risorse da parte dello stato, della regione ed ai fondi europei, senza tralasciare la possibilità di aggiungere eventuali donazioni di soggetti privati.

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