Con il 29 agosto, si è conclusa la Festa dell’Unità di Caletta (Castiglioncello), organizzata dal circolo Nilde Iotti del giovanissimo segretario Leonard Conforti.
Una Festa questa, che ha destato non poche polemiche arrivando addirittura a far uscire sulla stampa un polemicissimo Sindaco Franchi.
Così Pisorno ha deciso di andare a conoscere questo giovane, che fa infuriare il Pd di Rosignano, e farGli qualche domanda.
31agosto 2015 di Silvia Gesess
S- Dato che siamo alla conclusione della festa, Leonard, ti chiederei un bilancio politico della stessa e soprattutto se la tua è stata una sfida, come sembra essere stata interpretata dalla maggioranza del Pd locale
L- No, non è assolutamente una sfida, ma la voglia di riaprire uno spazio di discussione da troppo tempo chiuso, il tentativo di riempire un vuoto politico a livello locale, quello, appunto del confronto. Non sono entusiasta della tre giorni, ma rispetto alle altre feste dell’unità viste in zona, desolanti per la pochezza del dibattito politico e tenuto conto dei mezzi limitati del circolo tutto sommato posso dire di aver messo un mattone nel muro. Hanno partecipato relatori di grande spessore e molte forze politiche sono venute a salutarci.
S- Che cosa pensi della reazione stizzita del Sindaco Franchi, visto il botta e risposta tra voi due sulla stampa?
L- Se il Sindaco, cioè la figura politica più importante del territorio si scomoda per rispondermi mi mette al suo livello e quindi non posso che esserne lusingato e ringraziarlo.
S- Oggi pomeriggio sarebbe dovuto essere qui il Governatore Rossi, puoi dirci perché alla fine a rinunciato a partecipare alla festa?
L- Ufficialmente sono stati addotti dei plausibili impegni istituzionali, ma personalmente credo che tutte le polemiche sopraggiunte per la sua partecipazione lo abbiano fatto desistere. Un vero peccato, non tanto per me e il mio circolo, ma per il Partito tutto e la cittadinanza, un’occasione persa.
S-Quando Pippo Civati è uscito dal Pd, nel nostro Comune lo hanno seguito in 12, tra cui Michele Bianchi, al quale tu eri molto vicino, cosa ti ha spinto a restare?
L- Vedi al Congresso Nazionale ho scelto Civati con il solo intento di spostare la barra a sinistra, ma mai pensando di uscire dal Partito. Non ci si candida a governare un Partito o una federazione, come ho fatto io, pensando già di avere un piede fuori. Personalmente io i piedi li tengo entrambi nel Pd, seppur con una visione critica, ma con la voglia di continuare a lottare affinché si torni ad un confronto sui contenuti.
S- Gira voce che nel 2019 ti candiderai alle primarie per concorrere al ruolo di Sindaco, è così?
L- Non è mia abitudine mettere davanti i nomi, ma al contrario voglio metterci le idee, idee che siano espressioni di un collettivo, che vada anche al di là dei confini del Pd.
S- Quindi un collettivo della sinistra?
L- Si, mi metto a disposizione di tutti coloro che nell’interesse del territorio abbiano voglia di dialogare, ci sono elementi interessanti anche nelle altre forze politiche di sinistra, si potrebbe anche ipotizzare un futuro governo del territorio non soltanto Pd.
S- un’ultima domanda, ti conosciamo come filopalestinese, molto critico nei confronti delle politiche israeliane, ma hai aperto la festa giovedì con Emanuele Fiano, elemento di spicco dell’ebraismo italiano, laburista e sionista, qualcosa è cambiato?