Difendere la Costituzione! Un messaggio forte anche da Rifondazione Comunista a Collesalvetti

alberto benedettiIn piena sintonia con il documento approvato, nei giorni scorsi dal Consiglio Comunale di Pisa, presentato dalle minoranze e, approvato in seguito anche con alcuni voti di parte PD, il Circolo di Rifondazione Comunista a Collesalvetti ha inviato al Sindaco, al Presidente del C.C. e ai Capigruppo Consiliari di Collesalvetti, una proposta di Mozione che esprima contrarietà alle riforme costituzionali avanzate, non dal Parlamento, ma dal Governo ed in suo Presidente.

rifondazione pisaLa proposta di Mozione è stata accompagnata con una lettera di presentazione, dove ne viene motivato il senso politico e le ragioni di correttezza Istituzionale, sul fatto che anche a Collesalvetti, nel suo Consiglio Comunale, si svolga una discussione su tale argomento, in previsione della nascita dei comitati territoriali del NO alla riforma per il prossimo referendum.

Collesalvetti 5 febbraio 2016 da Alberto Benedetti, Rifondazione Comunista Collesalvetti

costituzione

costituzioneQuesta che segue è lettera di accompagnamento alla proposta di Mozione Consiliare sul tema della Riforme Costituzionali:

“per la nostra Associazione il tema è solo quello dell’intransigente difesa della Costituzione da ogni “stravolgimento” che rimetta in discussione le linee portanti (anche della seconda parte) ed i valori di fondo; considera la Riforma del Senato e la legge elettorale, così come approvate dal Parlamento, un vulnus al sistema democratico di rappresentanza ed ai diritti dei cittadini, in sostanza una riduzione degli spazi di democrazia”

Abbiamo scelto di aprire così, con uno stralcio del documento approvato dal Comitato Nazionale dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, lo scorso 22 gennaio, dove a larghissima maggioranza è stato deciso che per la prossima tornata referendaria sulle Riforme Costituzionali, l’ANPI, appunto, si schiererà con i Comitati del NO contro le riforme proposte dell’attuale Governo.

Come Circolo territoriale di Collesalvetti del Partito della Rifondazione Comunista, abbiamo deciso, vista la nostra temporanea assenza dal Consiglio Comunale, di chiedere ugualmente a tutti Voi di rivolgere l’attenzione su un tema fondamentale per il continuo dello svolgimento democratico e rappresentativo della nostra Repubblica, quello delle Riforme Costituzionali.

Ci pare giusto e corretto che anche all’interno di codesta Assise ci si soffermi a riflettere un attimo sul valore ed il significato, e soprattutto sulla natura delle Riforme volute e proposte, non dal Parlamento, ma dall’attuale Presidente del Consiglio in carica e dal suo Governo. Per natura costituzionale il nostro paese, che non è una Repubblica Presidenziale, ma Parlamentare, avrebbe dovuto condurre l’intero lavoro delle riforme Costituzionali in maniera diversa e secondo noi più partecipata. Così non è stato purtroppo.

Tali Riforme stravolgono, a nostro avviso, l’assetto complessivo democratico del nostro paese, sottraendo ad esso: Rappresentanza, attraverso la sostanziale eliminazione del Senato della Repubblica tentando così di superare goffamente il bicameralismo attuale; e Democrazia attraverso una legge elettorale ingiusta che prevede meccanismi non confacenti a qualsiasi parametro democratico.

Rifondazione Comunista sarà, ovviamente, in prima linea nella campagna referendaria all’interno dei comitati del NO alla Riforma e chiede a codesta Assise Rappresentativa di provare a discutere e confrontarsi su una proposta di mozione, che alleghiamo alla presente lettera, da approvare all’interno del Consiglio Comunale.

Facciamo appello quindi al Presidente del Consiglio Comunale, alla sua terzietà ed al suo ruolo di garante della democrazia nel funzionamento dei meccanismi Consiliari, affinché la nostra proposta di mozione venga diffusa correttamente tra gli attuali Gruppi Consiliari e che possibilmente, questa, faccia il corretto percorso di discussione e confronto all’interno del Consiglio stesso.

Certi che vorrete prendere seriamente in considerazione questa nostra proposta, approfittiamo per ringraziare e salutare cordialmente.

costituzioneQuesto che segue è il testo della Mozione presentata:

Riforme Costituzionali

Premesso che viviamo un una Repubblica parlamentare e non in una Repubblica presidenziale e che spetta, quindi, unicamente al parlamento, e non al governo, qualsiasi iniziativa di revisione costituzionale così come recita l’articolo 138 della nostra Carta Costituzionale che fissa tempi e procedure per modificarla. Premesso, inoltre, che per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana:

  • un presidente del Consiglio impone di autorità la propria volontà di riscrivere gran parte della Legge fondamentale della nostra Repubblica per cambiare la struttura delle nostre istituzioni democratiche così come sancite dalla nostra Costituzione nel 1948;
  • un Parlamento eletto con un sistema elettorale (Porcellum) dichiarato illegittimo sia dalla Corte Costituzionale (sentenza n.1/2014) che dalla Corte di Cassazione (sentenza n.8878/2014) è stato chiamato ad esprimersi su un sistema elettorale (Italicum, approvato nel maggio 2015 come Legge n. 52 ma in vigore dal 1° luglio 2016) e su riforme costituzionali (Senato) destinate a stravolgere l’assetto democratico del nostro Pese;

Considerato che in questo percorso accelerato di riforme costituzionali i cittadini sono stati volutamente esclusi nonostante che.

  • l’articolo 1 della Costituzione reciti ; “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”;
  • nel referendum del 2006 il popolo italiano si sia già espresso bocciando clamorosamente il tentativo di riforma costituzionale previsto dal governo Berlusconi per sostenere e confermare il modello di Stato e l’intero ordinamento democratico voluto e condiviso dai nostri Padri costituenti che, ricordiamolo, rappresentavano tutti i partiti che avevano lottato contro il fascismo;

Ritenuto che le riforme del sistema elettorale e del Senato (previsto ad aprile 2016) andranno a ledere profondamente i diritti costituzionali dei cittadini che non potranno scegliere i loro rappresentanti in Parlamento in quanto:

  • il Senato della Repubblica non sarà più eletto direttamente dai cittadini (art.58 Cost.) ma sarà ridotto ad una risicata assemblea di 100 senatori di cui 5 nominati dal Quirinale e 95 amministratori scelti dai Consigli regionali, che, se da una parte non avranno lo stesso potere legislativo della Camera dei deputati, dall’altra, pur continuando a svolgere il ruolo di amministratori, regionali e comunali, acquisiranno inopinatamente il diritto all’immunità parlamentare al pari dei deputati;
  • la legge elettorale (Italicum) ricalca, peggiorandola, l’anticostituzionale Porcellum, e disattende la sentenza della Consulta perché continua a negare il voto diretto dei cittadini e il loro diritto ad esprimere senza vincoli le proprie preferenze (artt. 1, 3, 48, 56, 58 Cost.). Tale legge, infatti, ripristina un Parlamento di nominati dai partiti e, ripropone, di fatto, un sistema fortemente maggioritario con un altissimo premio di maggioranza

Ritenuto, inoltre, che il combinato disposto tra queste riforme della legge elettorale e del Senato:

  • da una parte, offrirà un potere praticamente assoluto al partito o alla lista che, con solo il 40 % dei voti, conquisterà il 55% dei seggi alla Camera dei Deputati (340 seggi) con una maggioranza che determinerà la composizione dell’organo che deve vigilare sulla Costituzione, la Corte Costituzionale, la composizione del Consiglio superiore della magistratura e l’elezione dello stesso Presidente della Repubblica. Con l’aggravante che, se nessun partito o nessuna lista supererà la soglia del 40%, dei voti si andrà al ballottaggio dove potrà ottenere il premio di maggioranza (e la garanzia di governare il Paese) il Partito o la Lista che prenderà più voti dell’altro/a.
  • dall’altra comprimerà ulteriormente il diritto alla “sovranità popolare” dei cittadini modificando e mortificando gli istituti costituzionali di democrazia diretta, referendum (articolo 75) e leggi di iniziativa popolare (art.71) alzando le soglie per il loro esercizio (da 500.000 a 800.000 per i referendum abrogativi e da 50.000 a 150.000 per le leggi di iniziativa popolare).

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Collesalvetti:

  • esprimendo fortissimo allarme per la deriva autoritaria in atto contro la quale si stanno costituendo in tutta Italia, Comitati referendari per il NO al Referendum confermativo promosso dal governo Renzi sulla riforma costituzionale (Senato)
  • ribadendo che l’obiettivo della “stabilità del governo del paese e dell’efficienza dei processi decisionali nell’ambito parlamentare” non può “produrre un’alterazione profonda della composizione della rappresentanza democratica, sulla quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale vigente” come ha scritto la Consulta nella sentenza n.1/2014

impegna il Presidente del Consiglio Comunale a farsi promotore della volontà espressa dal Consiglio Comunale e ad inoltrare il presente atto consiliare:

  • al Presidente della Camera dei deputati;
  • al Presidente del Senato
  • ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato
  • all’Anci nazionale

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