Germania 1gennaio 2016. L’assalto alle donne

germaniaUn vero e proprio raid sessuale, nella notte di capodanno da parte di molteplici gruppi di uomini ubriachi, subito evidenziati dalla stampa internazionale come immigrati, deve far riflettere su varie questioni

19gennaio 2016 da WILPF Italia

I drammatici fatti cosa nascondono e cosa evidenziano? Più i giorni passano e più emerge la disinformazione allarmante dell’accaduto non solo a Colonia, ma a in contemporanea in tante città tedesche (Amburgo, Stoccarda, Dusserdolf, Francoforte, Berlino) e non solo, perché si parla anche di episodi in Svizzera, Austria, Svezia e Finlandia.

donne

Il numero di denunce per aggressioni sessuali, ma anche stupro, sono impressionanti. Colpite dodici città. Sotto accusa la stessa polizia tedesca, per aver agito tardi, con poco personale e in modo non adeguato, pur avendo ricevuto informazioni sugli attacchi alle donne.

Dové finita la sua risaputa efficienza? Ma ci sono altri interrogativi. Si e scatenata la logica del branco (potenziata dall’effetto droga ed alcol) per testimoniare la superiorità del maschio patriarcale che in primis vuole possedere? (E le donne da sempre fanno parte del suo bottino).
Logica questa trasversale alle culture che ha mietuto vittime in tutto il mondo (anche per mano dei caschi blu dell’ONU), oppure si è trattato di un attacco pianificato? E allora di chi la regia, esterna o interna?

Un fatto è certo:le donne sono state strumentalizzate con un raid sessuale per testimoniare che la convivenza di culture diverse è impossibile.

Lo dimostra l’immediato utilizzo mediatico gestito dalle forze xenofobe in funzione anti-immigrati e anti-Islam. E questo naturalmente non solo in Germania, dove il movimento PEGIDA “Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente” rappresenta un preoccupante esempio e una serie di minaccia per la democrazia.

germanianazi ColoniaNel mirino Angela Merkel per la sua politica in materia di immigrazione e accoglienza dei richiedenti asilo. La Germania nel 2015 ha accolto un grande numero di richiedenti asilo, prevalentemente in fuga dalla Siria. Le donne tedesche hanno tutta la nostra solidarietà per essere di nuovo scese in piazza e rivendicare non solo i loro diritti di donne conquistati con anni di lotte, ma anche quelli dei migranti e dell’accoglienza… Sì, perché proprio questo è il punto. Manca una EUROPA che sappia attuare una comune politica in tema di immigrazione, ma rispettosa del diritto internazionale e nutrita della solidarietà umana nei confronti di chi, prima di partire come migrante, ha già subito violenze per varie cause (guerre, carestie,disastri ambientali, minacce del terrorismo).

Di fronte all’ampiezza degli attuali flussi migratori il trattato di Dublino è inadeguato (i paesi di prima accoglienza come Italia, Grecia e Spagna lo dimostrano) e la questione del Diritto di Asilo e della sua gestione tutt’altro che risolta.

L’accoglienza, poi è solo il primo passo; e purtroppo molti paesi europei rispondono con la costruzione di muri e barriere. Occorre sapere e volere andare oltre, promuovendo reali politiche di integrazione anche attraverso capillari percorsi educativi e culturali, in cui i mass media dovrebbero assumersi l’onere di essere veicoli di valori solidali e di dialogo interculturali. Ma soprattutto l’Europa dovrebbe farsi portavoce di una politica estera di pace e cooperazione internazionale, che rifiuti l’uso della guerra e promuova il dialogo come unico strumento di soluzione dei conflitti.

Noi donne di WILPF Italia con la centenaria esperienza politica della nostra associazione per la Pace con Giustizia e Libertà, auspichiamo una politica europea e internazionale che sappia plasmarsi sui valori dell’inclusione, della democrazia e dell’incontro costruttivo con le diversità.

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