Gli effetti “benefici” del JOBS ACT

Nei primi 6 mesi del 2015 sono calati gli occupati

4luglio 2015 fonte ISTAT

jobs actNuovo record della disoccupazione giovanile. La disoccupazione cresce ancora: siamo al 12,7%, record di quella giovanile che tocca il 44,2%. I dati provvisori dell’Istat relativi a giugno confermano l’emergenza disoccupazione in Italia. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (+85 mila) e il tasso di disoccupazione è salito di 0,3 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione a giugno cresce.

  • A livello globale il tasso di disoccupazione nel nostro Paese è cresciuto rispetto a maggio di 0,2 punti, arrivando al 12,7%. Nei dodici mesi il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali e il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (+85 mila).Gli occupati, invece, sono calati dello 0,1% (-22mila) su maggio e dello 0,2% (-40mila) sull’anno precedente. Si tratta del secondo calo congiunturale degli occupati dopo quello di maggio (-0,3%).
  • A giugno 22mila occupati in meno rispetto a maggio (-0,1%) e 40 mila in meno rispetto allo stesso mese del 2014 (-0,2%). Si tratta del secondo calo congiunturale degli occupati dopo quello di maggio (-0,3%).
  • Il tasso di disoccupazione giovanile sale al 44,2% a giugno e tocca il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensile e trimestrali, nel primo trimestre 1977; mai così tanti dal 1977.
  • La disoccupazione aumenta di 1,9 punti dal mese precedente. Gli occupati 15-24enni diminuiscono del 2,5% rispetto a maggio (-22 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 14,5%, diminuisce di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Come scrive Istat, il numero di giovani disoccupati aumenta su base mensile (+5,2%, pari a +34 mila).

JOBS_ACTIl dato è ancora provvisorio, ma rispetto a gennaio 2015, quando sono iniziati gli sgravi contributivi alle aziende che assumo a tempo indeterminato, si nota una contrazione di poco più di circa 25 mila unità. Il tasso di disoccupazione è tornato ad aumentare.

L’Istat osserva che parte di questa dinamica è spiegata dalla diminuzione del numero degli inattivi, che cercano lavoro ma non lo trovano.

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