Guido Rossa, l’operaio che denunciò le Br

23gennaio 2019 redazione

Il 24 gennaio 1979 le Brigate Rosse uccidono a Genova Guido Rossa accusato di aver fatto la spia dopo aver denunciato un fiancheggiatore brigatista dell’Italsider

Guido Rossa, operaio di origine veneta, membro del Consiglio di fabbrica dell’Italsider, operaio comunista e delegato della Fiom, in linea con l’appartenenza al suo sindacato, denunciò pubblicamente il terrorismo e le infiltrazioni nelle fabbriche in un periodo particolarmente difficile per la storia del nostro Paese, quando cioè il fenomeno terrorista era invasivo e sembrava poter contare su consensi nel conflitto sociale. Come scrisse Rossana Rossanda – si poteva riconoscere nel nuovo linguaggio delle Br l’album di famiglia della sinistra. Perché le pallottole che misero fine alla vita di Guido Rossa contribuirono a schierare le fabbriche e la classe operaia definitivamente nella difesa della democrazia repubblicana contro la minaccia terroristica.

Le istituzioni decisero i funerali di Stato, in piazza De Ferrari il 27 gennaio. Quel giorno Sandro Pertini commentò:

“Non sono qui come presidente, sono qui come Sandro Pertini, vecchio partigiano e cittadino di questa Repubblica democratica e antifascista. Io le Brigate Rosse le ho conosciute tanti anni fa, ma ho conosciuto quelle vere che combattevano i nazisti, non questi miserabili che sparano contro gli operai”.

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