I medici cubani in Venezuela

Certo la fantasia dei mezzi di informazione nel creare notizie al limite della decenza al fine di mantenere alto il livello di attenzione su un argomento non ha alcun limite.

29marzo 2019 di Andrea Puccio corrispondente di Pisorno.it da Cuba

In un articolo apparso sul New York Times viene accusato il governo cubano, tanto per non perdere una sana abitudine, di aver usato i 20 mila medici presenti in Venezuela per aiutare il Presidente Nicolas Maduro durante le ultime elezioni svoltesi nel maggio dell’anno scorso.

Secondo questo articolo i medici avrebbero negato l’assistenza sanitaria ed i medicinali a tutti coloro che non fossero stati iscritti o simpatizzanti del Psuv, il Partito Socialista Unito del Venezuela di cui Maduro fa parte. Durante le visite ospedaliere i medici cubani avrebbero schedato tutti coloro che facevano parte dei partiti di destra e gli avrebbero consigliato di votare Nicolas Maduro alle prossime elezioni pena non essere assistiti o medicati. Nell’articolo non viene citata nessuna fonte o pubblicato alcun documento che avvalori questa accusa.

Gli attacchi ai medici cubani che svolgono missioni mediche non è una cosa nuova. Alcuni mesi fa il Presidente Donald Trump aveva accusato i medici di essere soldati pronti ad imbracciare un fucile per difendere il  Venezuela. Fidel Castro aveva definito questi medici come soldati in camice bianco, che ha differenza dei soldati impiegati nelle guerre umanitarie degli ultimi anni, salvano vite umane e non ammazzano civili inermi. Alla fine del 2018 il nuovo Presidente brasiliano Hail Bolsonaro aveva interrotto la collaborazione medica tra il suo paese e Cuba rimandando 8 mila medici sull’isola  restando senza personale medico con la conseguenza che molti ambulatori nelle zone rurali sono restati deserti. L’accusa di Bolsonaro ai medici cubani era quella di fare attività comunista nei loro ambulatori. Con la stessa accusa, alcuni anni fa, si era conclusa la mission milagro tra il governo peruviano e quello cubano. La mission milagro è un programma creato da Fidel Castro e Hugo Chaves più di dieci anni fa che ha lo scopo di offrire cure oculistiche gratuite a chi non si può permettere di andare in cliniche private.

L’accusa mossa dal giornale statunitense è davvero grottesca. A parte che non viene citata nessuna fonte, ma anche fosse vera, con che faccia il New York Times accusa il governo cubano di interferenza nelle elezioni venezuelane quando lo sport nazionale delle amministrazioni americane e quello di interferire in tutte le elezioni e intervenire militarmente in tutti quei paesi i cui i governi non sono allineati alle loro direttive. Ricordo solo il colpo di stato in Cile, l’invasione di Panama e dell’isola di Granada, il golpe bianco in Paraguay, Honduras e Brasile, l’interferenza nelle elezioni in Argentina e Messico solo per restare in America Latina.

Intanto gli attacchi al Venezuela continuano.

Il governo statunitense ha annunciato che in questa settimana farà entrare in Venezuela con la forza l’aiuto umanitario alla popolazione. Vista l’insistenza con cui i caritatevoli americani vogliono far entrare i loro aiuti mi viene il sospetto che tra qualche medicina e qualche latta di cibo ci siano armi ed esplosivi necessari alla destra per compiere attentati che destabilizzino il paese al fine di  giustificare un intervento militare statunitense tanto invocato dall’autoproclamato e patriottico Presidente Juan Guaidò. Mentre si invoca la crisi umanitaria nel paese sudamericano nella vicina Colombia centinaia di bambini muoiono di fame tutti gli anni. Gli omicidi mirati dei leader sociali continua senza che nessuno pronunci una parola di condanna: dall’inizio dell’anno ne sono stati ammazzati già 27. E poi i medici cubani farebbero pressione sulla popolazione per votare Nicolas Maduro.

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