Il senso del ridicolo, a settembre il primo festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira

il senso del ridicolo

Livorno 25-25 settembre 2015. Tre giorni di incontri, letture ed eventi nella città più caustica d’Italia

24luglio 2015 da Fondazione Livorno

Il festival è diretto da Stefano Bartezzaghi, promosso da Fondazione Livorno, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. In tre Fondazione Livornogiorni di incontri, letture ed eventi nella città più caustica d’Italia, Il senso del ridicolo s’inoltrerà nel sorprendente e fulminante mondo della comicità. L’uomo è l’animale che ride e il riso rinsalda il gruppo, lo unisce, è la forza rigenerante in cui si sente l’eco del gioco, del piacere infantile.

Da sempre ci si interroga sui suoi meccanismi, sulle sue dinamiche fisiologiche e psicologiche, sulle sue motivazioni sociali, culturali e comunicative, eppure il senso del ridicolo e il riso rimangono per certi versi fenomeni misteriosi che rivelando l’inatteso, castigando i costumi, sovvertendo l’ordine delle cose ci pongono di fronte alla loro inconsistenza e alla loro precarietà. Per tre giorni scrittori, saggisti, attori, giornalisti e comici si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione illuminante dell’umorismo, della comicità e della satira. Il senso del ridicolo sarà una sorta di “safari”, dove gli animali esotici da fotografare e conoscere siamo noi stessi.

Il festival inaugurerà venerdì 25 settembre in Piazza del Luogo Pio.

  • Il filologo e scrittore Maurizio Bettini terrà la lectio magistralis Ridere degli dèi (ingresso libero). “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”, recita il proverbio. In Grecia e nell’antica Roma, però, con gli dèi si poteva scherzare , eccome, anzi, di loro si rideva senza che nessuno se ne offendesse.
  • Il festival proseguirà con il reading dello scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo – Momenti di trascurabile (in)felicità – un’occasione per far parlare i libri attraverso la voce di chi li ha scritti, in un’ora dedicata ai momenti felici e infelici dell’esistenza quotidiana, che ci accomunano tutti in un sorriso (a volte amaro).
  • Sempre venerdì Alessandro Bergonzoni, prolifico e personalissimo autore e attore teatrale , proporrà una serata dal titolo Estenuanze (Incontro sullo scibile considerato sconsiderato).

La giornata di sabato si apre con Giulia Addazi

  • che parlerà di Twitz: nuovi veicoli di ironia, come il web e i nuovi strumenti di produzione linguistica hanno influito e continuano a influire sul modo in cui scriviamo.
  • Atteso l’incontro con Carlo Freccero, Le Détournement: il riso della politica, il riso come sovvertimento di senso in un mondo politico sempre più immateriale.
  • La giornalista Annalena Benini, nell’incontro Prenderla sul ridere, parlerà di come il senso del ridicolo permette di cogliere l’aspetto comico di ogni vicenda umana prendendola, casomai, sul ridere.
  • Mariarosa Mancuso: Ridere di cinema, il massacro attraverso il sarcasmo per film che, nonostante tutto, siamo costretti a vedere.
  • Francesco M. Cataluccio parlerà dell’umorismo ebraico: una risata amara per dare senso all’insensato. In serata,
  • Gioele Dix e Sara Chiappori intratterranno il pubblico con Da Caino e Abele ai Fratelli Marx, uno spettacolo camuffato da conversazione semiseria: gli inciampi della vita offrono al comico lo sguardo “terapeutico” che elude senza illudere.

Lo stesso Gioele Dix sarà protagonista, insieme al direttore del festival Stefano Bartezzaghi, dell’incontro previsto domenica mattina

  • Un Altro che dà fastidio, letture e commenti di racconti umoristici della letteratura italiana all’interno di un dialogo sulla comicità dei nostri e degli altrui fastidi.
  • Sempre in mattinata il giornalista Enrico Mentana interverrà sul Ridicolo della politica, argomento che verrà trattato nel pomeriggio anche dal grande disegnatore satirico e regista Sergio Staino insieme a Maryse Wolinski.
  • Seguirà la performance del Teatro Sotterraneo, Homo ridens_ Livorno, un test dove il pubblico è chiamato a reagire a stimoli che attengono  al riso e ai suoi meccanismi; nel tardo pomeriggio Maria Cassi presenta la Conferenza buffa sul Galateo e l’Umanità.
  • L’incontro con Gianni Canova e Maccio Capatonda, la maschera più rappresentativa dell’italiano medio nell’era di internet e dei new media conclude gli incontri dell’edizione 2015 del Festival.
  • In serata verrà proiettato il film Italiano Medio di Maccio Capatonda.
  • Il festival prevede anche due mostre: alla Fortezza Vecchia, Il Vernacoliere Ridere è libertà (dal 24 al 27 settembre) e, alla Bottega del caffè, Nessuno resterà all’asciutto , le più belle pistole ad acqua della collezione Dal Prato (dal 25 al 27 settembre). 
Tranne la lectio magistralis di Maurizio Bettini e la proiezione del film Italiano Medio, che sono a ingresso libero, tutti gli altri appuntamenti sono a pagamento (3euro). Informazioni, programma e biglietti:  ww.ilsensodelridicolo.it   Biglietti in vendita dal 24 luglio (3 euro) Cartella stampa:  www.ilsensodelridicolo.it

Perché un festival sull’umorismo a Livorno? 

“Le parole sono importanti!”, gridava Nanni Moretti in Palombella rossa. E purtroppo, una delle parole più usate negli ultimi anni, è “crisi”. Crisi finanziaria, crisi dei valori, crisi della famiglia, crisi politica, crisi dei rapporti sociali, crisi alimentare… Insomma, non c’è proprio niente per cui ridere! Di crisi, oltretutto, si parla molto anche nella nostra città che, negli ultimi decenni, ha vissuto momenti drammatici propri, di ridimensionamento  delle attività produttive ed anche tensioni e lacerazioni nel tessuto sociale.

Image and video hosting by TinyPicE’ su questa strada che, da qualche anno, si sta muovendo Fondazione Livorno, lo ha fatto, in particolare, nel settore del volontariato, divenuto  ormai un’emergenza  cronica. Ma sta cercando di farlo anche nel settore culturale.

Un settore che, però, con la riduzione delle risorse a disposizione degli enti  locali,  è  stato inevitabilmente indotto ad un regime di persistente sofferenza economica e fatica a trasformarsi, come sarebbe necessario , in strumento di crescita e di valorizzazione delle risorse del territorio. E’ proprio guardando alle esigenze del territorio  che Fondazione  Livorno  ha deciso di concentrarsi su un progetto di alto profilo che potesse divenire, col tempo, uno strumento di sviluppo, culturale ed economico. Una manifestazione di approfondimento capace di coinvolgere e far discutere il pubblico cittadino e, insieme, di far conoscere la nostra città per renderla meta appetibile nel programma di eventi del turismo culturale.

InfineImage and video hosting by TinyPic si è deciso che  “l’umorismo ” poteva avere quei requisiti. Non tanto per l’immagine di se stessi che i livornesi hanno esportato nel mondo, per il clamore suscitato dalla burla delle teste false di Modigliani, o per il successo di un mensile di satira come il Vernacoliere … Ma perché questa capacità intelligente e sottile di cogliere l’aspetto comico della realtà è una caratteristica comune a molti livornesi. Spesso rappresenta una dote, altre volte può  scivolare nella superficialità.  Ma costituisce comunque un modo di ragionare, di interpretare il mondo e di rappresentarlo.

 L’argomento umorismo, dunque, vantava radici profonde e peculiari nella tradizione  di questa città, ma poteva anche sostenere un dibattito e incontri di qualità, tipici dei festival di approfondimento culturale. Poteva  essere  il  filo  conduttore  di  un  viaggio  simpatico  ma  non  sciocco  attraverso  i  secoli, dall’antichità fino ad oggi, per cercare di capire l ‘uomo e la sua evoluzione, con un taglio antropologico più che scientifico.

Image and video hosting by TinyPicIl resto lo hanno fatto gli esperti.  Giulia Cogoli , l’agenzia  di  comunicazione Stilema e soprattutto Stefano Bartezzaghi, direttore artistico della manifestazione . Perché “le parole sono importanti”. E certamente uno dei più abili artigiani della parola è Bartezzaghi, come dimostrano i saggi, le rubriche giornalistiche e i libri che ha scritto sulle parole, la semiotica, la letteratura, la cultura e critica dei mass media. Bartezzaghi ha deciso il programma, ha selezionato gli ospiti e ha dato un’impronta a questo festival: Il senso del Ridicolo. Festival sull’umorismo, sulla comicità, sulla satira.

il senso del ridicoloIl Comune di Livorno, da parte sua, ha subito condiviso l’iniziativa , partecipando alle fasi di realizzazione e, soprattutto, mettendo a disposizione le location perché il festival sull’umorismo diventasse il festival culturale di Livorno. Anche molti giovani studenti contribuiranno al successo della manifestazione. Olltre un centinaio di volontari, infatti, hanno aderito all’iniziativa rendendosi disponibili per seguire alcuni aspetti organizzativi. Si tratta di giovani iscritti agli ultimi anni delle scuole superiori di Livorno: Istituto di Istruzione Superiore Vespucci-Colombo, Liceo Statale Francesco Cecioni e ISIS Niccolini-Pa lli.

Sempre vicina ai giovani, Fondazione Livorno investe molto sulla loro formazione: avvicinandoli a un festival culturale e dando loro la possibilità di entrare in contatto con irelatori, potrà stimolarne la loro curiosità e offrire un’occasione di arricchimento e condivisione. In generale il pubblico dei festival è mediamente colto, fortemente motivato,  curioso, informato, con una buona fo1mazione scolastica, con una buona propensione alla lettura di libri e giornali e ai consumi culturali (teatro, cinema, etc.). Con questo festival, dunque, Fondazione Livorno persegue una delle sue principa li finalità: contribuire a promuovere la cultura nel suo territorio.

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