In centinaia per l’ultimo saluto a Luca Magnolfi

foto 011Oggi per ricordati, per darti l’ultimo saluto eravamo veramente tanti, che dico in centinaia di compagni, parenti e amici, anche quelli che non la pensavano come te, ma orgogliosi di averti conosciuto

Pugni chiusi, tra applausi e “Bandiera Rossa”

foto 0063settembre 2015 di G.B. dalla rete

  • Nel mondo ci siamo di passaggio, anche se lasciamo i nostri cari nel dolore, resta tuttavia l’impronta indelebile di cui essere orgogliosi del tuo trascorso. Luca sei stato grande nella tua semplicità, hai aiutato molti a capire, hai dato tutto te stesso per le cose in cui hai creduto e, molte di queste le hai concretizzate, pur restando, spesso, SOLO…Giacomo Bazzi
  • Oggi eravamo tutti, la tua gente, i banditi con cui hai condiviso battaglie e barricate, gioie e dolori, vittorie e sconfitte….  Tutti li…. e rivederli tutti uniti, anche se nel dolore, sono sicuro ti avrebbe fatto piacere.  Non avremmo mai voluto salutarti, fare quegli ultimi maledetti metri che sono stati faticosi nemmeno avessimo marciato chilometri.  Ma oggi la frase “chi ha compagni non muore mai” ha avuto un senso pieno e mi piace pensarti che ci hai salutati come in questa foto…..  Alessandro Giusti
  • Ciao Luca. Tanti anni fa, dieci per la precisione, rimasi con la voglia di combattere ed allenare ma senza palestra e senza sapere dove andare a farlo. Un amico, che era stato dirigente sportivo in una palestra nella quale avevo iniziato a boxare, col suo grande spirito avventuriero mi disse “ti importa una sega, vieni, la palestra ci si fa da noi!”.   “Si… e dove, come?” pensai. “Ci penso io” disse. Detto fatto prese e andò ad informarsi nel fondo che stavano abbandonando in Via della Posta, dove c’era già una palestra, ed in più si informò per trovare del materiale sportivo (i pesetti in ghisa che abbiamo, sono sempre con noi…). Così, insieme a me, mia moglie e all’altro amico Ale, che allena adesso al Fight Team e il maestro Fabrizio nacque l’avventura della Spes Fortitude. Ricordo ogni secondo di quel periodo e lo spirito “senza problemi” che ci ha sempre trasmesso, come ricordo ogni singolo urlo che lanciava quando da dilettante mi hanno fatto qualche scherzetto. Poi dopo anni abbiamo dovuto abbandonare quel fondo, chiuso e riaperto dopo qualche mese di vuoto, nel frattempo le strade un po’ si erano divise, ma poco o nulla era cambiato. C’era sempre un buon contatto, e poi era un grande compagno e spesso le strade si incrociavano ancora nella vita. A 54 anni, Luca ci ha lasciato, non me lo so ancora spiegare, non so metabolizzare la cosa. Lui, mi pare impossibile, con quel grande spirito, la voce la sento ancora qui, la risata… Ancora lo vedo in mezzo di strada dopo Las vegas commosso che mi dice “che gioia m’hai dato, la maglietta e poi su quel ring, a quelle merde che ne parlavan male, grazie!”. Sono io, anzi noi, a dire grazie a te Luca. E a Livorno sono tanti a dovertelo fare, visto che i problemi degli altri erano i tuoi. Che la terra ti sia lieve amico mio, la vita è troppo veloce e troppo infame, troppo veloce e troppo infame…  Lenny Bottai

Ciao Luca grazie di tutto

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