L’ AAMPS e il tempestoso viaggio del sindaco Nogarin

20novembre 2015 da Massimo Fanucchi, vignetta di Marco Ristori (Rima)

fanucchi massimoPagina 41, punto 10.1, del programma elettorale del Movimento Cinque Stelle di Livorno.

  • Bilancio e aziende partecipate “Bilancio chiaro, fruibile, comprensibile e partecipato. Il bilancio comunale, delle partecipate e delle controllate deve essere chiaro, ossia presentato in modo tale da essere comprensibile dalla cittadinanza a qualunque livello, non solo per gli addetti ai lavori. Inoltre i bilanci devono essere esposti in tutti i luoghi istituzionali, oltre che sulla Rete Civica Cittadina.
  • Resoconto semestrale delle attività della giunta: ogni sei mesi la giunta dovrà incontrare i cittadini in assemblee pubbliche, per illustrare lo stato di avanzamento del programma. Questa potrà essere anche l’occasione per dibattiti pubblici, dai quali potranno svilupparsi processi partecipativi”.

Dopo 18 mesi di sostanziale paralisi politico-amministrativa del comune di Livorno, commentare quanto promesso dai 5 stelle in campagna elettorale sulla partecipazione e la comprensibilità dei bilanci è come sparare sulla Croce Rossa. Stendiamo pertanto un velo pietoso su questo aspetto e ci limitiamo a ricordare solo qualche tappa del tempestoso viaggio senza meta del Sindaco Nogarin lungo la “via Trazzera” del “salvataggio” di Aamps.

Gli incaricati del Sindaco per salvare l’azienda:

Aamps rimaAd inizio mandato Nogarin ha confermato Lorenzo Fommei alla direzione generale di Aamps. I primi di Agosto 2014 ha nominato il massese Marco Di Gennaro, candidato grillino non eletto alle elezioni europee, amministratore unico dell’azienda, paragonandolo al guru dell’informatica Steve Jobs. “Lascerò che i risultati –dichiarò Di Gennaro alla stampa- parlino per me”.

I primi di gennaio 2015 Nogarin ha licenziato il D.G. Lorenzo Fommei per assegnare le sue funzioni all’amministratore unico Di Gennaro.

nogarin con bonifei figlio“Sulle competenze di Di Gennaro – rispose nell’occasione il sindaco alla domanda di un cronista – non ci sono dubbi né da parte mia, né della Giunta, né dei consiglieri di maggioranza”.

Nonostante la conclamata assenza di dubbi, all’inizio del mese di Marzo 2015, dopo appena otto mesi, Steve Jobs Di Gennaro è stato silurato, inizialmente per motivi di salute. Poi Nogarin, in Consiglio Comunale, ha ammesso che il rapporto di fiducia era venuto meno.

Un mese dopo (inizio aprile 2015) Nogarin ha riammesso clamorosamente Di Gennaro nel consiglio di amministrazione, mentre la presidenza di Aamps è stata affidata a Aldo Iacomelli. A fine settembre 2015, il nuovo CDA, guidato dallo stesso Iacomelli, ha presentato la bozza del piano industriale, definito terrificante e da riscrivere dall’assessore Lemmetti davanti alla commissione comunale d’inchiesta su Aamps.

Aamps.Nel mezzo di questo balletto, il 6 febbraio 2015, su richiesta del comune, è arrivato Andrea Marzovilla, nominato consulente con contratto a progetto da 22.000 euro per presentare il piano industriale e traghettare Aamps in Reti Ambiente. Il contratto però non è stato firmato dall’allora amministratore unico Di Gennaro (il solo con il potere di assumere) ma controfirmato dall’avvocato della società. Quel giorno l’amministratore unico era in malattia. Secondo il nucleo di investigazione della polizia giudiziaria del comune quel contratto risulterebbe nullo, quindi inesistente.

Nel frattempo, Marzovilla ha usato l’auto aziendale, anche di notte, collezionando sei multe. Dal pubblico ministero a cui è stato assegnato il fascicolo sapremo se il consulente in questione ha usato correttamente il veicolo dell’azienda.

  • A luglio è terminato formalmente l’incarico del consulente voluto da Nogarin ed è spuntata la famosa cartellina verde finita in procura, contenente cinque contestazioni alla gestione di Aamps.
  • I primi di agosto 2015 Marzovilla è stato nominato nel Consiglio di amministrazione della società Piattaforma Biscottino (controllata di Aamps), ma la sua nomina non ha convinto i dirigenti del Comune di Livorno, che l’hanno giudicata di dubbia legittimità, “in quanto non è stata preceduta da una formale designazione da parte dell’amministrazione comunale”.

Bilancio consolidato respinto:

Lemmetti e stellaNessun colpevole: per il sindaco “è un atto dovuto”. Il 30 settembre la Giunta Comunale ha portato in approvazione il bilancio consolidato del Comune e il Consiglio Comunale ha votato contro: 20 no, 3 astenuti, nessun favorevole.

“Il voto contrario dei cinque stelle –ha risposto il sindaco alla giornalista di Repubblica Simona Poli– non è contro di me ma, è un atto dovuto”. Poiché “atto dovuto” è un atto che la legge prescrive come obbligatorio e in quanto tale, l’organo competente deve necessariamente porlo in essere (quindi approvarlo), altrimenti commette una violazione. Di conseguenza, se:

  • il sindaco avesse ragione, i consiglieri cinque stelle, insieme a quelli di opposizione che hanno votato contro, avrebbero commesso una violazione di legge.
  • Se invece Nogarin avesse torto, dall’espressione “non è contro di me” andrebbe tolto il “non”, anche se il consigliere grillino Esposito, prima del voto in questione, ha dichiarato: “Non addebitiamo né alla giunta né a Lemmetti la mancanza del bilancio di Aamps, ma non possiamo sopportare che esso non sia presente all’interno del bilancio consolidato, ecco perché il gruppo voterà contro”.

Cinque negazioni prima di un voto contrario senza dirci a chi dobbiamo addebitare la mancanza del bilancio di Aamps. In questa commedia pirandelliana, l’unica certezza che hanno i livornesi è quella di dover continuare a pagare la Tari incrementata del 14/20%, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale (pag. 37 del Programma 5S).

livorno consiglioOmettiamo di riassumere, per brevità e compassione, quanto è successo nei 50 giorni dal 30 settembre ad oggi, durante i quali abbiamo assistito al peggiore teatrino della politica. Vale la pena invece di evidenziare che proprio in questi giorni i sindaci revisori di Aamps hanno bocciato il bilancio 2014 perché, così hanno scritto: “non rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico”. Per il resto, se non abbiamo capito male, il collegio manda a dire che se il comune non inietta tanti soldi liquidi nell’azienda (in euro e non in etruschi) sarebbe meglio non approvare il bilancio e adottare gli opportuni provvedimenti di legge (leggasi procedura fallimentare)”.

Marco Valiani miniMerita di essere citato quanto sostiene da mesi il consigliere comunale del Gruppo Livorno bene Comune, Marco Valiani, secondo il quale il sindaco potrebbe invece avere in testa una precisa meta: far fallire Aamps per far ingoiare il rospo del conferimento di Aamps in Reti Ambiente ai consiglieri 5 stelle.

Invitiamo il lettore, giunto pazientemente fin qui, a rileggere le promesse elettorali in principio citate e a rivedere l’intervista di Nogarin alla trasmissione “Otto e Mezzo”, andata in onda su “La 7”… Poi tragga da solo le conclusioni.

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