La corsa per la conquista dello spazio ed il film di Chazelle ‘Il primo uomo’

1novembre 2018 di Donatella Nesti

Lo scopo della missione per l’Apollo 11 era di raggiungere un obiettivo nazionale fissato dal Presidente John F. Kennedy il 25 maggio 1961: far atterrare sulla luna un equipaggio e tornare sulla Terra. Dal lancio al ritorno sulla Terra ci vollero 8 giorni, 3 ore, 18 minuti e 35 secondi perché questi piloti dell’Apollo 11 lasciassero un segno nella Storia.

Questa la versione ufficiale ma chi ha i capelli bianchi non può dimenticare gli anni ’60 quando esplose tra URSS e Usa la corsa per la conquista dello spazio. Il 12 aprile 1961 Yuri Gagarin fu il primo uomo nello spazio a bordo della capsula Vostok e il 20 luglio del 1969 l’Apollo 11 scese sulla luna permettendo al primo uomo Neil Amstrong di compiere I primi passi sul suolo lunare rientrando sulla Terra il 24 luglio: “Un piccolo  passo per l’uomo,un grande balzo per l’umanità”. Successi e vittime illustri, Gagarin morì nel ’68 durante un volo di addestramento e tre astronauti americani morirono per un incendio nel ’67 a bordo della capsula Apollo1 durante un addestramento a terra. Il programma spaziale americano comunque non si arrestò fino alla conquista della Luna, rievocata nel film di Chazelle ‘Il primo uomo’ che ha aperto la 75° Mostra del cinema di Venezia ed ora nelle sale.

E se fosse stato tutto falso continuano a chiedersi in molti? Sono molte le prove a suffragio della teoria del complotto. Le persone che supportano questa tesi non hanno cambiato idea nel corso del tempo, anzi sono aumentati coloro che pensano che fosse tutta una montatura degli Stati Uniti per dimostrare la loro supremazia nei confronti dell’Unione Sovietica.

C’è chi arriva a sostenere addirittura che, nel complotto del falso sbarco sulla Luna sia stato coinvolto il famoso regista Stanley Kubrick.

Dopo La La Land, film che ha vinto sei Oscar, il regista vincitore dell’Oscar, DAMIEN CHAZELLE e la star RYAN GOSLING tornano a lavorare insieme per il film della Universal Pictures First Man (Il primo Uomo), la storia avvincente alla base della prima missione dell’uomo sulla luna, concentrata su Neil Armstrong e sul decennio che ha preceduto lo storico volo dell’Apollo 11. Un racconto intimo e viscerale narrato dal punto di vista di Armstrong, tratto dal libro di JAMES R. HANSEN, il film esplora i trionfi ed il costo, per Armstrong, la sua famiglia, i suoi colleghi e lo stesso paese, di una delle missioni più pericolose della storia. L’interesse di Chazelle e le sue storie continuano a concentrarsi su quanto costa raggiungere un risultato… e se o meno l’eccellenza valga il prezzo pagato per coloro che lo ottengono. Così come il regista ha reimmaginato la disciplina dell’essere mentore sulla strada verso la maestria in Whiplash—e ha deconstruito il musical in La La Land—ora sfida le aspettative rispetto a come dovrebbe essere un “film su una missione”. Nello scoprire First Man (Il Primo Uomo), insieme a numerosi collaboratori, Chazelle affronta il film da angolazioni interiori per poter far immergere il pubblico in questo viaggio impossibile considerando anche la tecnologia rudimentale dell’epoca.

Ad interpretare l’appassionata, non celebrata Janet Armstrong è CLAIRE FOY, (nella serie The Crown della Netflix) moglie di Neil, la donna che ha contribuito al successo del marito. Sebbene avesse immaginato che si sarebbe costruita una vita con un uomo dall’indole avventurosa, Janet deve fare i conti con i sacrifici che viene chiesto loro di fare in questo viaggio imprevisto nella storia. Mentre Neil viaggia verso i cieli per affrontare il comune dolore provocato dalla perdita della figlia piccola, Janet si deve occupare degli affari terreni.

Tra Armstrong e l’autore della sua biografia, che è anche co-produttore del progetto, si era sviluppata una stretta affinità che ha consentito alla produzione di procedere. “Neil aveva un rapporto fantastico con Jim Hansen e si sentiva molto a proprio agio con l’idea che Jim aveva colto nel libro e che sperava di far arrivare al lettore” afferma il produttore di First Man – Il Primo Uomo Wyck Godfrey. Sebbene fosse noto come una persona riservata, dopo aver incontrato i realizzatori, Armstrong accettò un adattamento cinematografico della sua vita. Fortunato per essere stato presentato ad Armstrong prima che questi morisse il 25 agosto 2012.Gosling si dimostra a suo agio nel ruolo di un uomo silenzioso,determinato e coraggioso ma sa renderne anche gli aspetti intimi più sofferti. Un film che riporterà alla memoria i momenti più incredibili della storia umana e servirà ai più giovani per capire i momenti cruciali della guerra fredda.  

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