La scuola aperta d’estate, per i giovani dei quartieri a rischio

Il ministro Stefania Giannini: “Le periferie sono i centri del futuro, scuole aperte estatesta a noi raccogliere le energie che le abitano”

26luglio 2016 di Miranda Parrini

Il progetto si intitola Scuola al Centro, è scaturito dall’incrocio con un altro appello, rivolto alla ministra dal movimento Un popolo in cammino e Giannini lo ha illustrato al G7 su educazione e ambiente a Tokyo. Riguarda medie e superiori ed è guidato da un motivo molto diverso rispetto alla necessità delle famiglie di vedersi alleviare dal peso delle vacanze troppo lunghe dei loro bambini, in questo caso, l’obiettivo è sottrarre i giovani alle tentazioni della strada nei quartieri a rischio delle grandi città. I ragazzi dei quartieri più disagiati di Milano, Roma, Napoli e Palermo.

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‘La Scuola al centro’, stanziati 10 milioni
per istituti aperti di pomeriggio e d’estate 2016 nelle aree periferiche e ad alta dispersione, prossimo anno progetto si estende stanziati 120 milioni

La Scuola come un centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese.

13590375_566460296849290_8369937854645716111_nÈ questa la visione che ha generato il progetto, l’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini.o di aggregazione e attrazione in aree periferiche  A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.

Il progetto deve veicolare e realizzare un’idea di scuola che sia “la seconda casa dei ragazzi”, aperta al territorio e, soprattutto, una scuola che risponda ai bisogni formativi di ciascun alunno, in modo da favorirne il successo formativo, senza lasciare “indietro nessuno”. E questo è solo l’inizio di un modello di scuola veramente aperta al territorio. è un modello voluto da tanto e finalmente ci siamo”, ha spiegato il Ministro.

Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Stefania Giannini ha visitato, nelle scorse ore, il plesso San Colombano dell’I.C. “Ilaria Alpi di Milano, una delle 400 scuole che ha aderito al progetto.

13620181_566460313515955_476039469075160601_nLe scuole, che hanno aderito, hanno richiesto 5,8 milioni a fronte di una disponibilità di 10 milioni di euro, le somme che non verranno spese, confluiranno nei fondi PON contro la dispersione scolastica, in continuità con il progetto medesimo.

Per ogni città un bando pubblicato suwww.areearischio.it per organizzare le équipe che seguiranno i ragazzi.  I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:

  • Autoimprenditorialità;
  • Avvicinamento alla musica;
  • Attività sportive pomeridiane;
  • Laboratori artistico-espressivi. Promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola;
  • Diffusione della lettura;
  • Attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.                                                                                                                                                                       13627207_566460326849287_6618027963870098780_n I professori “non sono obbligati, chi vorrà parteciperà”, ricevendo “un compenso, ma non molto alto” spiega Giannini. Quanto ai ragazzi, non andranno a scuola per studiare: “Pensiamo allo sport, a scuole di musica, teatro. Ma anche vari laboratori artistici. Tutto quello che potrebbe interessare i ragazzi, farli divertire e toglierli dalla strada. Perché il mio compito è quello di recuperare i ragazzi.

     In alcuni quartieri la dispersione, parlo anche della scuola dell’obbligo, è alta. E’ nostro dovere intervenire. Lascia i banchi troppo presto il 17,6% degli alunni italiani contro la media Ue del 12,7%”.

Dove reperire le risorse? “Potranno essere utilizzati i fondi europei destinati alla dispersione scolastica”, spiega Giannini, “prevediamo che il progetto possa essere esteso anche ad altre città e ad altri istituti in zone o quartieri complessi.

La Giannini ha confermato che dal prossimo anno scolastico il progetto sarà rivolto ad una platea più ampia di destinatari, in quanto le somme disponibili ammonteranno a 120 milioni di euro. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

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