La Toscana torna zona di guerra, tu che fai per non esserne complice? Dal porto di Livorno navi militari, da Pisa riconvertire Camp Darby

La assenza di memoria in Italia gioca sempre brutti scherzi

2maggio 2017 da Sindacato generale di Base e Delegati Lavoratori Indipendenti, Pisa

Ma fermiamoci al territorio toscano ove, forse, i consiglieri comunali di Pisa (e non solo) hanno dimenticato di avere sottoscritto, anni fa, un ordine del giorno per la riconversione a fini non militari della base Usa di Camp Darby, è bene ricordarlo soprattutto ora che da Pisa e Livorno partono i rifornimenti per le aggressioni Usa Nato.

  • Infatti dal porto di Livorno partono le navi militari e quelle di proprietà privata ma con bandiera ed equipaggio Usa incaricate del trasporto di armi, truppe ed equipaggiamenti per le truppe. Il porto di Livorno è collegato a Camp Darby che rifornisce le forze terrestri e aeree Usa nell’area mediterranea, mediorientale, africana.
  • E’ l’unico sito dell’esercito Usa in cui le armi sono insieme alle munizioni: nei suoi 125 bunker trovi equipaggiamento di due battaglioni corazzati e due di fanteria meccanizzata, enormi quantità di bombe e missili per aerei, insieme ai «kit di montaggio» per costruire rapidamente aeroporti in zone di guerra.
  • Questi e altri materiali bellici possono essere rapidamente inviati in zona di operazione e non solo dal porto di Livorno, collegato alla base dal Canale dei Navicelli recentemente allargato con i soldi pubblici, ma anche dall’aeroporto militare di Pisa che ha destinato un ‘area solo a queste operazioni. Da Pisa sono partite le bombe usate nelle guerre contro l’Iraq, la Jugoslavia e la Libia.

Sempre nei giorni scorsi alcune navi da guerra Nato hanno attraccato all’Isola d’Elba, la Toscana è ancora una volta zona di guerra, da qui partono i rifornimenti militari a Usa e Nato per le loro guerre. Non se ne parla da nessuna parte come se il problema non esistesse, ormai possiamo occuparci della guerra a migliaia di km di distanza, quando la stessa guerra parte da casa nostra.

Chi tace acconsente, noi non vogliamo essere complici delle guerre Nato e Usa alimentate anche con l’utilizzo del terrorismo (come accade in Siria nelle ultime settimane) per mantenere il controllo dei territori.
Rompiamo il silenzio assenso della stragrande maggioranza dei sindacati e dei gruppi politici assuefatti alla guerra e alla militarizzazione dei territori.
Basta utilizzare i nostri territori a fini di guerra, basta impegnare i soldi pubblici per opere che fanno arricchire i privati o sono funzionali a disegni di guerra come il potenziamento dei Navicelli richiesto per anni dalle amministrazioni Usa.

La Toscana non sia zona  nevralgica per le operazioni militari nè terra di deportazione dei migranti. il 25 aprile è vicino, una nuova Resistenza si rende necessaria: liberiamoci dalle basi Usa e Nato. dalla sudditanza dei Governi Italiani alle spese militari.

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