
Lo hanno paragonato al film ‘indiano’ del regista Danny Boyle “The millionaire” ma il film palestinese “The Idol” è molto di più di un melodramma che ha come tema l’insperato successo di un ragazzo di talento.
19 Aprile 2016, di Donatella Nesti
Nel film del regista palestinese Hany Abu-Assad, autore dei premiati Paradise Now” (2006) e “Omar” (2013) si narra la incredibile storia vera di Mohammed Assaf ma sullo sfondo c’è la distruzione di Gaza, il filo spinato, la bellezza di un mare invalicabile ed i sogni infranti di tanti giovani. Gaza è sinonimo di tanti conflitti, distruzione e disperazione, ma per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa e il loro parco giochi. È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e hanno il coraggio di sognare in grande.
La loro band è alla buona, utilizzano vecchi strumenti musicali, ma nonostante tutto hanno grandi ambizioni. Mohammed e Nour desidererebbero cantare all’Opera Hall del Cairo; per raggiungerla sarebbe necessaria una vita intera, ma Mohammed scoprirà che per alcuni sogni vale la pena di lottare. Lungo la strada, Mohammed incontrerà la tragedia e proverà la solitudine. Il mondo che lo circonda andrà in frantumi. Nonostante tutto, comunque, Mohammed sa che la sua voce lo libererà dal dolore che lo pervade e porterà a un popolo senza voce la gioia.
Per pagarsi gli studi universitari canta ai matrimoni e guida un taxi. Anche quando l’assedio nel territorio di Gaza si intensifica e si vive in una situazione sempre più minacciosa, Mohammed sa di avere un dono raro; con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori. Una sera, ecco la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per “Arab Idol”, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita. Ma la voglia di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo… Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.
“Vedo “The Idol” come una sfida, una lotta e la voglia di sopravvivere anche a dure e a estreme circostanze”, ha dichiarato il regista. ”E’ una storia di speranza e successo, dove un fratello e una sorella sono capaci di trasformare i loro svantaggi in benefici, ciò che è impossibile diventa possibile, chi proviene dal nulla e supera tutte le difficoltà, sconfigge la povertà, l’oppressione e l’occupazione. Mohammed e Nour hanno l’abilità di mutare l’orrore in bellezza, ovvero hanno il potere di alimentare e nutrire la speranza”.
Nel film le bellissime scene colorate in riva al mare contrastano con i volti degli abitanti mentre la fantasia dei giovani inventa spericolate corse di parkour sulle macerie della città bombardata. La storia di Mohammed Assaf è una storia senza precedenti, un’opportunità di dare un volto nuovo a un popolo che è stato sempre emarginato e discriminato ed ad interpretarlo sono stati scelti il bravissimo piccolo Qais Atallah e Tawfeek Barhom interprete da adulto capace di trasformare il canto arabo, il tarab, in un canto di libertà.
Nel finale si vede la premiazione festante del vero Mohammed Assaf ormai una star internazionale e diventato ‘ambasciatore di buona volontà’ dell’ Unrwa l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. La finale dello show è stata uno degli eventi TV più visti nella storia araba; 10 milioni di persone nell’intera regione. Mohammed con la sua voce aiutava un popolo a dimenticare i propri problemi e a sorridere nuovamente.