Imperversa la crisi dell’industria italiana
13agosto 2016 da “Delegati e lavoratori indipendenti Pisa”
I dati non ingannano e stando alle statistiche il ricorso strutturale agli ammortizzatori sociali nasconde la crisi dell’industria italiana, la mancanza di investimenti e di innovazione necessari per una ripresa di cui non intravediamo traccia.
Per Confindustria è di 390,6 milioni di ore la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese nei primi sette mesi del 2016.Se questi dati sono confrontati con il 2015, sono decisamente in calo, il che smentirebbe quanto sopra asserito ma la diminuzione è dovuta alla riforma degli ammortizzatori sociali del jobs act, alla mancata concessione della Cassa Ordinaria (la cigo) legata a difficoltà temporanee e agli ostacoli ministeriali per la Cassa Integrazione in deroga che da tempo, per ammissione degli stessi padroni, ha subito un deciso rallentamento.
Dati alla mano quindi, la cassa se diminuisce è perché ci sono regole che ne hanno ridotto l’erogazione mentre la Cigs, per crisi aziendali vere e proprie, è aumentata di quasi il 10%. I settori maggiormente interessati sono proprio quelli industriale con una crescita della richiesta di cigs del 14,73%
Questi dati Inps ripresi da Confindustria vanno compresi e analizzati dettagliatamente perché le stesse domande di disoccupazione (Naspi compresa) e di mobilità sembrano calare ma, a stagnare è proprio l’industria manifatturiera soprattutto in alcune regioni quali Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Umbria e Campania.