
La manifestazione è stata promossa dal Coordinamento dei lavoratori livornesi in difesa del lavoro e dei diritti, con molte adesioni di organizzazioni sindacali, partiti e movimenti della sinistra: 18 aprile in-piazza magenta la-vertenza Livorno.
19aprile 2015 di S.L.
Centinaia di manifestanti sono iniziati a giungere nella piazza Magenta ben un’ora prima dell’appuntamento e, dopo la partenza erano già in migliaia. La preoccupazione che la presenza di Borghezio in città potesse essere elemento di disturbo e che potesse oscurare i contenuti della manifestazione si è dimostrata nulla, gli organizzatori hanno tirato dritto in modo risoluto e ieri si è parlato di lavoro, salario, dignità e diritti, e La Lega Nord è restata isolata in una sorta di 4amici al bar, protetta inutilmente da blindati e centinaia di agenti di polizia, a spese della collettività: Borghezio a Livorno c’è chi dice no.
Il lungo serpentone è stato aperto dallo striscione con la scritta: “La nostra vertenza Livorno: lavoro, salario, diritti”, molti i negozi che hanno aderito abbassando le saracinesche ed esposto cartelli di solidarietà. Centinaia di bandiere rosse senza simboli, i numerosi striscioni dei lavoratori in lotta nelle vertenze cittadine e lo slogan “Livorno non si piega”, hanno fatto da cornice all’iniziativa che si è conclusa in piazza Cavallotti con una serie di interventi. Non sono mancate critiche ai sindacati, al presidente della regione toscana Enrico Rossi e alle politiche renziane in materia di mercato del lavoro.
L’invito a tutti è, da oggi, a partecipare al tavolo permanente che si riunirà ogni giovedì, a partire dalle ore 15, alla tenda messa dagli operai della ex Trw davanti al Comune, luogo diventato, ormai, il simbolo di tutte le vertenze labroniche.
Foto e video di Giacomo Bazzi: