Nelle sale “Marguerite” e il restaurato “Salò” di Pasolini

Esce  nelle sale uno dei film in concorso alla 72ma Mostra del cinema di  Venezia molto apprezzato dal pubblico anche se ignorato dalla giuria determinata  a premiare l’America latina.

24Settembre 2015, di Donatella Nesti

margueriteEppure il film del francese Xavier Giannoli attinge ad una storia ‘quasi’ vera perché una celebre cantante stonata è realmente esistita anche se il regista ha scelto un’ambientazione diversa dall’originale storia di Florence Foster Jenkins,  che aveva vissuto negli Stati Uniti negli anni Quaranta.

Era una donna molto ricca, appassionata di musica e di opera lirica, tuttavia totalmente inconsapevole del fatto che la sua voce fosse così terribile. Il film è suggestivamente ambientato all‘inizio dell’epoca d’oro degli anni Venti non lontano da Parigi. E’ un giorno di festa al castello di Marguerite Dumont e  per una grande causa. Nessuno sa molto su questa donna eccetto che è ricca e che ha dedicato tutta la sua vita alla sua passione: la musica. Marguerite canta con tutto il cuore, ma in modo terribil¬mente stonato. Alla stessa stregua di Castafiore Marguerite ha vissuto la sua passione in una bolla e il pubblico ipocrita, che arriva per prendersi gioco di lei, si comporta facendole credere che la diva sia lei. Quando un giovane giornalista in modo provocatorio decide di scrivere un articolo sul¬la sua ultima performance, Marguerite comincia a credere ancora di più nel suo talento. Prende così il coraggio di cui ha bisogno per seguire il suo sogno. Nonostante la riluttanza di suo marito e con l’aiuto di un cantante che era stato un divo nel passato, decide di eser¬citarsi per esibirsi nel suo primo recital di fronte ad un pubblico di sconosciuti. “Marguerite vive la sua passione: prova le gioie e le sofferenze che vanno di pari passo con una vita dedicata alla musica.”ha dichiarato il regista” Canta in modo completamente stonato ma allo stesso tempo esprime tutta la veemenza di un desiderio. Marguerite è come tutti noi, perché tutti abbiamo bisogno di illusioni”. L’interprete Catherine Frot è perfettamente a suo agio nella parte come  Denis Mpunga ovvero  Madelbos il maggiordomo tuttofare complice della signora, i costumi indossati dalla protagonista faranno sognare il pubblico  femminile e l’atmosfera è quella magica della Parigi degli anni venti.

locandina salòI 26 laureandi in storia del cinema guidati da Francesco Patierno hanno attribuito il Leone Venezia Classici a “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini restaurato dalla cineteca di Bologna. In occasione del quarantesimo anniversario della morte del poeta dal prossimo 2 novembre il restauro di Salò sarà nelle sale italiane nell’ambito del progetto «Il Cinema Ritrovato». “Salò è un film contro ogni forma di potere e in particolare contro l’anarchia del potere: nulla è più anarchico del potere, tutto ciò che il potere fa è dettato da ragioni economiche che sfuggono alla logica comune. Questa la ragione per cui ho scelto di ambientare il mio film a Salò. Mai come all’epoca di Salò il potere ha potuto fare quello che voleva. E’ un film che vuole e deve essere estremamente attuale.” (Pier Paolo Pasolini)

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