Parigi ancora nel dolore: tra orrore e condanna per l’ennesimo massacro di innocenti, in una guerra infame e senza fine. Alcune prime prese di posizione

bandiera francese a lutto14novembre 2015 admin

E’ presto per analisi approfondite su fatti, cause e responsabilità ma, per contribuire, nel nostro piccolo, a fare arrivare alle famiglie e al popolo francese vicinanza di civiltà:

gente in fuga– nell’auspicio che si levi sempre più forte il grido di pace, contro i crimini di guerra, contro ogni guerra, e con esso l’impegno per il rispetto e il riconoscimento all’autodeterminazione di tutti i popoli, della Palestina come del Kurdistan.

– Affinché termini il dramma delle migrazioni forzate e per poter dire finalmente che libertà, uguaglianza e solidarietà non sono le parole retoriche, manipolate dai potenti della terra.

pace torre eiffelPositivo, anche se non sufficiente e parziale, il fatto che studiosi, istituzioni religiose ed educative, leader politici e vari Governi si ritrovino, come già avvenuto in altre situazioni drammatiche, uniti nella condanna degli atti criminali. Forti le forti affermazioni di Papa Francesco, su cui i cattolici, tutti, dovrebbero avviare una seria riflessione: “Non è umano, terza guerra mondiale a pezzi”.

Seguono alcune prese di posizioni, poco o per niente apparse sui media:

Gino strada: “L’unico modo per far finire la violenza è smettere di usarla”

gino strada“Le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione”. È questo il riassunto del pensiero dei volontari di Emergency, che commentano così la strage su Facebook: “Siamo scioccati dal massacro di Parigi. Ancora una volta colpire la popolazione civile è un gesto disumano e vigliacco. Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Iraq, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione. Diritti, democrazia e libertà sono l’unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci. Un pensiero naturalmente condiviso dal fondatore Gino Strada che per chiarire le sue idee al riguardo cita Bertold Brecht: “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente”.

Bashar al AssadBashar al Assad: “La Francia ha conosciuto ciò che viviamo in Siria da 5 anni”

Sono le prime fredde parole di commento, del presidente siriano Bashar Al Assad, che ha paragonato gli attacchi terroristici a Pargi  alla guerra civile nel suo paese. Non nuovo a queste premonizione, già nel nel Giugno del 2013 dichiarò che: “Se gli europei consegnano armi (ai terroristi), il cortile dell’Europa si trasformerà in (un terreno) propizio al terrorismo e l’Europa ne pagherà il prezzo”, ha detto Assad nell’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Pierre Laurent,*segretario nazionale del Partito Comunista Francese e presidente del partito della Sinistra Europea:

Di fronte agli attentati uniamoci per la libertà, l’uguaglianza, la fraternità e la pace, iPierre LaurentIl nostro paese ha appena vissuto uno dei peggiori avvenimenti della sua storia. Gli attacchi terroristici simultanei della notte scorsa a Parigi e Saint-Denis, rivendicati da DAESH (Isis), che hanno provocato finora 127 morti e 200 feriti, sono spaventosi. La Francia è in lutto. All’indomani di questa carneficina i nostri primi pensieri sono indirizzati alle vittime, alle loro famiglie, ai loro amici, ai testimoni e a tutti coloro la cui vita è stata minacciata. Per tutti il dolore è immenso. Ognuno in Francia ne è profondamente colpito. Salutiamo l’azione delle forze dell’ordine, dei soccorritori, del personale sanitario e degli agenti territoriali la cui mobilitazione è stata esemplare così come la solidarietà degli abitanti che si è manifestata immediatamente.

Meno di un anno dopo gli attentati di gennaio scorso, la Repubblica è colpita al cuore. Mentre lo stato di emergenza è stato appena decretato dal governo, è imperativo rinforzare i mezzi di polizia e di giustizia. Lo Stato deve trovare i mezzi adatti per garantire la sicurezza di tutte e tutti. Invito il nostro popolo a non cedere alla paura, a riunirsi per la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, e per la pace. Dobbiamo rifiutare le generalizzazioni e le stigmatizzazioni. Insieme dobbiamo respingere fermamente l’odio e i razzismi La Francia è segnata dalla guerra e dalla destabilizzazione che minano il Vicino e Medio Oriente. La lotta contro il terrorismo invita ad una mobilitazione rafforzata e a delle soluzioni internazionali. Essa non potrà trionfare se non con la mobilitazione per un progetto di società solidale che mette al primo posto di tutte le scelte l’emancipazione umana, i valori della Repubblica e la pace.

Il PCF, i suoi rappresentanti e i suoi eletti saranno per tutte le iniziative che nei prossimi giorni permetteranno ai nostri concittadini di riunirsi per far fronte a questa prova e aprire un cammino di speranza per il nostro popolo. In questo momento tragico il PCF ha interrotto ogni attività di campagna elettorale.

Da Parigi, Prc: “Non si può cadere in quello che i terroristi vogliono”:

ferrero paolo“Il nostro cordoglio per le vittime della barbarie nazista dell’ISIS che ieri si è espressa in tutta la sua evidenza a Parigi”. Sono le parole di Paolo Ferrero segretario del Prc, a seguito degli attentati di Parigi. “L’ISIS uccide e distrugge per separare e seminare odio. L’ISIS è una fabbrica di odio che vuole distruggere ogni forma di pacifica coesistenza tra i popoli e nei popoli per cercare di assoggettare i mussulmani ai suoi barbari precetti che nulla hanno a che vedere con la religione musulmana”, aggiunge Ferrero. “Occorre sconfiggere non solo l’ISIS ma le idee barbariche che la animano, il suo progetto politico”, dichiara ancora. “Al contrario, i fascioleghisti di casa nostra propongono a loro volta l’odio e la guerra di civiltà: come fanno i nazisti dell’ISIS. Noi al contrario operiamo affinchè l’umanità possa vivere in pace, in una libera coesistenza tra fedi, convincimenti, culture ed etnie diverse. Per questo sosteniamo il popolo Kurdo nella sua battaglia contro l’ISIS e lo stato islamico, battaglia finalizzata a costruire la democrazia e la civile convivenza tra i popoli. Per questo chiediamo una volta ancora che il PKK venga tolto dalla lista dello organizzazioni terroristiche: il PKK si batte concretamente per la sconfitta dei terroristi dell’ISIS, è vergognoso che venga considerato una organizzazione terroristica”, è la conclusione.

Stesso taglio nella dichiarazione a caldo del segretario della Fiom Maurizio Landini:

landini“Occorre più’ che mai anche su un piano culturale evitare guerre di civilta’ e di religione, sarebbe un errore clamoroso. Bisogna ragionare come con strumenti democratici si possa combattere questo terrorismo, che oggettivamente sta assumendo toni sempre piu’ inquietanti e inaccettabili”. Landini, oggi a Cagliari al battesimo del suo movimento “Coalizione sociale” in Sardegna, aggiunge: “Siamo di fronte a un atto inaccettabile che va condannato sotto ogni punto di vista e che rende evidente come l’Europa sia ormai al centro di determinate dinamiche. Ma ora non si può’ cadere in quello che i terroristi vogliono, in una logica di guerra e di scontro”. “Capisco che non e’ facile – conclude il sindacalista – ma penso che i fatti di Parigi debbano far ripensare alle politiche fatte verso il Medio oriente e alle ragioni per cui si determinano queste situazioni”.
“Oggi a Piazza Farnese i fiori lasciati dai tanti cittadini italiani e dai turisti sono la migliore e dignitosa testimonianza di vicinanza e solidarietà’ con i
francesi e i cittadini di Parigi”, dice il capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio Arturo Scotto, dopo aver lasciato un mazzo di fiori davanti alla sede dell’ambasciata di Francia in Italia. “Il terrorismo- prosegue Scotto – non ci toglierà’ la gioia di vivere. Sapremo reagire uniti a questa barbarie. Le polemiche le lasciamo ai soliti sciacalli che vogliono lucrare qualche voto in piu’ sulle tragedie”.

Parallelamente, il movimento politico Possibile (Pippo Civati) esprime tutta la vicinanza alla Francia e in particolare alle vittime della strage:

civati“Siamo sconvolti per quanto accadutoieri sera a Parigi durante i diversi attacchi terroristici in numerosi punti della citta’- si legge in una nota dei parlamentari Civati, Brignone, Pastorino e Maestri-. Un grave attacco all’occidente senza precedenti. Questa volta e’ stato colpito il cuore dell’ Europa, segno che non sono ancora sufficienti le misure antiterrorismo messe in atto dai Paesi europei. Occorre lottare senza nessun indugio contro chi commette tali barbarie. Ora i Governi devono unirsi con maggiore forza e non lasciarsi impressionare da simili vili attacchi. Tutto il mondo e’ obiettivo sensibile degli jihadisti, subito maggiore sicurezza per evitare ‘un’altra Parigi'” .

Cgil: “Alla violenza e al terrore si risponde rilanciando il dialogo e il processo di pace”. Questo che segue è il testo della lettera, inviata da Susanna Camusso ai sindacati francesi

Susanna CamussoCari compagni e cari amici,
a nome della Cgil esprimo la più ferma e risoluta condanna per l’attacco terroristico che ieri a Parigi ha causato la morte di tante donne e tanti uomini innocenti, gettando nel panico la città e suscitando orrore e sgomento presso la comunità internazionale e nelle coscienze di tutti coloro che credono nella democrazia e nella civile convivenza.
Dopo l’attacco a Charlie Hebdo, Parigi e la Francia si trovano ad affrontare un nuovo atto di barbarie e ferocia inaudita, condotto contro persone e obiettivi che non hanno alcuna responsabilità per le guerre e i conflitti che si sono determinati nel mondo. La Cgil è al vostro fianco, così come siamo vicini a tutti i cittadini e i lavoratori francesi e alle famiglie delle vittime di questa nuova tragedia.
Siamo sicuri che reagirete di fronte all’evidente tentativo di introdurre paura e tensione permanente nella vita quotidiana, un tentativo che va respinto non cedendo al ricatto della violenza cieca e rispondendo con fermezza e determinazione sul piano della civiltà e dei principi di libertà.
Continueremo a lavorare insieme, nelle strutture europee ed internazionali del sindacato, perché alla violenza e al terrore si risponda rilanciando il dialogo e il processo di pace, in Siria, in Medio Oriente e in tutte le aree di guerra nel mondo, come unica strada possibile per raggiungere uno stabile e democratico equilibrio e per interrompere la spirale drammatica che nel corso di questi anni ha provocato lutti, distruzione, esodo di tanti profughi e rifugiati.
Vi esprimiamo tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza e vi confermiamo l’impegno della Cgil a continuare nel comune lavoro.

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