Comdata spa è disponibile a riaprire a Guasticce il call center per la realizzazione della commessa Seat (che verrebbe nuovamente spostata a Livorno), impiegherà a tempi brevi circa 175 lavoratori tra i licenziati da selezionare tramite colloquio
24giugno 2015 di admin
È quanto emerso nel corso della riunione del tavolo nazionale aperto presso il Mise, il Ministero per lo sviluppo economico. Alla riunione hanno preso parte il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il suo collaboratore, Gianfranco Simoncini che per conto del presidente continuerà a seguire questa e altre vertenze aperte, la Provincia di Livorno, i Comuni di Collesalvetti e Livorno, rappresentanti sindacali regionali e nazionali e insieme a Comdata spa, la società con la quale si sta trattando il futuro del call center e soprattutto quello dei suoi addetti che dal primo giugno sono rimasti senza lavoro e che stanno occupando la sede di Guasticce.
Si apre una concreta possibilità per il sito di Livorno, lo riferiscono il sindaco Filippo Nogarin e l’assessore al Lavoro Francesca Martini, presenti questo pomeriggio alla riunione a Roma, la commessa ad oggi in carico al call center di Asti verrà quindi riportata a Livorno.
I volumi non sono certo quelli attuali, sottolineano Nogarin e l’assessore Martini:
- Garantiscono lavoro per 140 lavoratori part time, oltre a un traffico ulteriore out bound che darebbe modo ad altra 30 persone part time di lavorare.
- A questi numeri si aggiungono altre 5 unità full time di lavoratori indiretti.
- Ci sarebbero quindi 175 posti part time, salvo ovviamente che le trattative con Seat per l’affidamento e con People Care per il subentro vadano a buon fine.
Comdata è un grandissimo operatore, con elevatissimi volumi di affari anche all’estero; gran parte dell’attività è sul mercato italiano con ulteriori possibilità di crescita:
- Il Comune di Livorno attraverso la partecipata Spil provvederà a facilitare il più possibile il subingresso nell’immobile da parte di Comdata, garantendo tutto il supporto necessario per il trasferimento e per il subingresso.
- Lo scopo di Comdata è di minimizzare i costi e di organizzare il trasferimento nel più breve tempo possibile.
- I lavoratori verranno assorbiti con contratto a tempo determinato con supporto della Regione Toscana per il tempo determinato per 200 mila euro. Dopodiché, trascorsi 6 mesi dal licenziamento, i lavoratori potranno usufruire del tempo indeterminato e venire stabilizzati con gli incentivi della legge di Stabilità e del Job Act.
- Le persone verranno scelte attraverso colloquio fra i lavoratori licenziati.
- La Regione provvederà ad attivare un tavolo permanente con l’obiettivo di trovare collocazione ai lavoratori nona riassorbiti.
- Comdata rende poi disponibili 70 posti part time a La Spezia e prevede inoltre una crescita immediata per attività di lavoratori sull’out bound che potrebbe portare anche posti di lavoro a progetto.
La stabilità dell’operazione ad oggi è legata alla mono commessa Seat, ma un colosso del settore come Comdata ha sicuramente buone chance di attirare nuovo lavoro e differenziare l’attività
Il sindaco Nogarin
si dichiara “soddisfatto del percorso fatto assieme a tutte le istituzioni” e auspica “che possa ulteriormente crescere questo settore con apposita correzione legislativa che potrebbe essere fatta per salvaguardare il settore e per la quale ci siamo già attivati presso le commissioni a Roma”.
Il Presidente Enrico Rossi
“La riassunzione di metà degli addetti non era certo il nostro obiettivo, che rimane quello di dare lavoro a tutti gli ex dipendenti People care. Ho visto negli occhi le lavoratrici e i lavoratori di People care e li ho nel cuore, ma dobbiamo prendere atto con realismo della situazione. Il risultato raggiunto oggi è anche una conquista dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Siamo faticosamente arrivati a questo punto e non ci vorremmo fermare”. Ha osservato come quella dei call center sia una questione di carattere nazionale, dicendosi disponibile ad un incontro con le organizzazioni sindacali nazionali e con le organizzazioni di categoria in modo che i processi di riorganizzazione non pesino soltanto sui lavoratori e sui posti di lavoro.