
3febbraio 2015 di admin

Il nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti, finalizzato a rilanciare l’economia, disponibile da giugno 2015, è costituito da capitali della Banca europea e contributi volontari degli Stati, a cui è stato garantito che quanto investito, nel suddetto Fondo, non sarà conteggiato nel calcolo del vincolo del 3% tra deficit e Pil.
I progetti per il territorio nazionale comprendono interventi mirati al potenziamento energetico (nuovi elettrodotti, gasdotti ecc.) a cui si aggiungono i progetti regionali: banda larga, collegamenti autostradali, ferroviari, scali portuali e aeroportuali. Previsti anche interventi a favore delle piccole e medie imprese, a iniziative nel campo della ricerca, innovazione e formazione.
La Toscana punta sul porto di Livorno e la BEI sembra disposta ad anticipare i fondi
Da Remo Fattorini, Toscana Notizie
Rossi: “Stringere i tempi, treno da non perdere”. Bruxelles: per accedere ai finanziamenti della Bei, legati al fondo Juncker, occorre che il porto di Livorno abbia approvato il piano regolatore. Il requisito fondamentale è appunto la bancabilità del progetto, cioè l’immediata fattibilità e la redditività dell’intervento. Rivolgo un appello alla città per accelerare l’approvazione del piano, che non può più attendere se non vogliamo perdere importanti occasioni di finanziamento”.
Quanto è emerso dall’incontro che, il presidente della Regione Toscana ha avuto stamani a Bruxelles con i tecnici della rappresentanza italiana guidati dall’ambasciatore Marco Peronaci, è che la Bei (Banca Europea degli Investimenti) sarà chiamata ad anticipare la concessione dei finanziamenti ad una prima tranche di progetti entro i primi mesi del 2015 (mentre per il piano Juncker dovremmo attendere ancora alcuni mesi).
Naturalmente saranno selezionati i progetti immediatamente operativi, quelli di qualità, bancabili e renumerativi, in grado cioè di attivare ulteriori finanziamenti soprattutto da parte dei privati. Tra questi c’è anche il progetto legato all’ammodernamento del porto di Livorno, del relativo collegamento ferroviario (il cosiddetto scavalco tra porto e interporto), e del potenziamento logistico dell’infrastruttura retroportuale, sempre più in grado di offrire servizi competitivi sia al porto che alle imprese, attraendo così nuovi investimenti e nuove attività.
Il porto di Livorno è già inserito nell’elenco delle opere potenzialmente finanziabili, grazie al ‘bollino’ europeo ottenuto con il suo inserimento nella rete TeNT. Potrebbe quindi accedere ai finanziamenti della Bei a condizione che l’Autorità portuale abbia il via libera al nuovo piano regolatore e il progetto per la realizzazione della Darsena Europa. Si tratta di un investimento consistente, indispensabile per rendere competitiva l’infrastruttura labronica. Oltre 650 milioni, metà da parte dei privati e Autorità portuale e l’altra metà a carico del pubblico (Regione e Stato).
“Livorno è uno dei porti più importanti del Mediterraneo – sottolinea Rossi – con grandi potenzialità di sviluppo, ma se non si realizza la Darsena Europa sarà destinato a restare sempre marginale. Se non vogliamo perdere questo treno – conclude – dobbiamo stringere i tempi e tradurre tutto questo in un accordo di programma tra Governo, Regione, Autorità Portuale e Comune da sottoscrivere rapidamente”.