I riparatori navali ancora in piazza per salvare il Grande Bacino di carenaggio e, manifestano sotto la sede dell’Autorità Portuale, l’organo preposto a difesa dei beni demaniali ed al suo utilizzo.
21febbraio 2015 di admin
“Tornare a riparare le grandi navi, per Livorno, sarebbe un grande passo avanti per la città e darebbe ossigeno al problema occupazionale, occorre impedire che con una operazione discutibile, l’area del bacino venga regalata al solito NOTO” lo afferma Roberto Pardini.
Il presidio è parte dall’iniziativa popolare proposta dal Comitato promotore e Andrea Romiti dichiara:
“Esprimo grande soddisfazione per la significativa presenza di questa mattina sotto l’Autorità Portuale, è stato un grande segnale per la nostra città, dimostra che in momenti difficili sappiamo stringersi assieme e difendere le nostre opportunità, come l’utilizzo del Bacino di Carenaggio. Adesso bisogna avere la capacità di trasmettere bene il nostro messaggio”.
“Alcuni ci vogliono opporre al cantiere Azimut, dicendo che le attività sono incompatibili, altri tentano di metterci contro i lavoratori portuali, sono tutte falsità per dividerci e far prevalere le logiche di chi ha interessi speculativi nel nostro porto”.
“Le attività di Riparazione Navale sono pienamente compatibili con le lavorazioni di Azimut sugli Yacht e la futura Darsena Europa, che sta a cuore ai portuali, sarà inutile se non affiancata dal bacino di 356mt. In Italia le banchine non mancano e molti porti sono cattedrali nel deserto. Gli Armatori sceglieranno il nostro porto solo se potranno riparare le loro navi una volta scaricato il carico”.
Nel confronto in piazza interviene anche Vladimro Mannocci :
“La mobilitazione di stamani dei lavoratori delle diverse imprese portuali livornesi è una risposta al tentativo di deregolamentazione selvaggia che questo Governo tenta di introdurre all’interno dei porti”.
La raccolta firme continua con il banchetto in via Grande angolo via del Giglio”.
Video:
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