Pubblico Impiego e Corte Costituzionale, tra contrattazione e aspettative dei dipendenti

legge cassazioneIl 23 luglio scorso la Corte Costituzionale ha sentenziato che il blocco dei contratti del pubblico impiego, protrattosi nel tempo (dal 2010) è da considerarsi illegittimo

28agosto 2015 Federico Giusti e Roberta Colombini, Cobas Pisa

cobasNella fattispecie, la sentenza considera possibile un blocco per motivi di contenimento della spesa pubblica, in particolari periodi di grave crisi economica, purché sia limitato nel tempo; diversamente si verrebbe a violare il principio di libertà sindacale (art. 29 della Costituzione). Una sentenza del resto in linea con il fiscal compact e il pareggio di bilancio inserito in Costituzione, figlio delle politiche di austerità pagate ogni giorno con la riduzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni e con il rincaro delle tariffe.

Allora cosa si devono aspettarsi i pubblici dipendenti?

Cobas pubblico impiegoE’ bene fugare ogni speranza sul riconoscimento degli arretrati. Nessun arretrato sarà riconosciuto, probabilmente  solo il periodo dalla data della sentenza (luglio 2015) alla fine dell’anno 2015. Comunque sia, la legge di stabilità 2016 dovrà prevedere le risorse necessarie per l’avvio delle trattative relative al rinnovo. Difficile immaginare l’ammontare, che il governo bontà sua vorrà stanziare. Difficile anche che le OO.SS. “rappresentative” diventino improvvisamente da agnellini leoni, nelle trattative con l’Aran considerato che la sentenza salva il Governo Renzi.

Resta il fatto che la riapertura delle trattative avrà sul tavolo non pochi nodi da sciogliere.

brunettaSi pensi all’accorpamento in solo 4 comparti di contrattazione per tutta la P.A. (secondo quanto previsto dal decreto Brunetta del 2009). Si dovranno pertanto definire i criteri di accorpamento secondo una certa omogeneità,  compito per niente facile se pensiamo alla varietà delle tipologie delle amministrazioni pubbliche esistenti. Sarà necessario sbrogliare tutta la confusione normativa che si è creata – dalla Brunetta ad oggi – a causa di un ginepraio di norme spesso in contrasto tra loro e il contratto nazionale. Sul tema del salario accessorio, poiché non vige più il blocco al fondo 2010,  da quest’anno il fondo partirà dall’ammontare del 2014 (consolidando le decurtazioni operate dal 2010 al 2014) e non si dovrà più ridurlo sulla base delle cessazioni dei dipendenti dal servizio né si dovrà fissare un limite complessivo all’ammontare delle risorse stanziabili.

Con la nuova riforma della PA (legge delega 124/2015) sono affidate all’ARAN nuove competenze in materia di:

  • programmazione delle assunzioni, con particolare riguardo e disciplina dei soggetti appartenenti alle categorie protette,
  • valutazione della performance,
  • contrattazione integrativa,

Trattandosi di una legge delega, sarà necessario aspettare i decreti attuativi per saperne di più, anche se i vari proclami effetto, annunciati dal Governo, non promettono nulla di buono. Le grandi manovre sono iniziate e i lavoratori/trici del comparto pubblico non dovranno certo stare a guardare.

Renzi Arvaro battuta

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