C’era una volta la censura che Hollywood esercitava sulle scene di sesso proibendo la esplicita rappresentazione del mondo omosessuale, al massimo era consentito il travestimento ma solo ai fini della commedia come “A qualcuno piace caldo”
Il cinema europeo al contrario ha iniziato a parlare esplicitamente di amori gay e lesbici grazie a registi come Pasolini, Fassbinder, Almodovar, Derek Jarman, Marleen Gorris.
04 ottobre 2015 di Donatella Nesti
Anche in USA grazie a produzioni indipendenti cominciarono negli anni ’80 ad esser prodotti film con storie di amori gay-lesbici che non finivano in tragedia, basti ricordare il successo di “Cuori nel deserto” di Donna Deich. Finalmente anche le grandi mayor, sfruttando l’emotività suscitata dall’esplosione dell’AIDS, produssero nel 1993 un film vincitore di due Oscar “Philadelphia” di Jonathan Demme con Tom Hanks e Antonio Banderas, inaugurando un nuovo modo di trattare le vicende degli omosessuali e fornendo un esempio di cinema civile.
Negli ultimi anni, oltre ai festival di genere come il seguitissimo TGLFF Festival di Torino, anche i grandi festival internazionali presentano numerosissime storie di gay, lesbiche e trans provenienti da tutti i paesi del mondo infrangendo tabù secolari ed operando una rivoluzione culturale recepita anche dalla legislazione di alcuni paesi progressisti i quali, in varie forme, sanciscono i diritti degli omosessuali. Si afferma un altro sguardo senza gli scontati cliché, per merito di una nuova generazione di registi come Ozpeteck, Gus Von Sant, Wong Kar Wai, Josiane Balasko, Cristina Comencini, Rose Troche, Inès Paris e Danjela Fejernan, Todd Haynes fino ad arrivare al vincitore del Leone d’oro “Brokeback Mountain” di Ang Lee a Venezia nel 2005 ed alla recente Palma d’oro per “La vita di Adele” del regista franco –tunisino Kechiche.
Purtroppo anche dove le coppie omosessuali hanno un riconoscimento giuridico non tutti i problemi sono risolti come dimostra il bel film indipendente “I toni dell’amore” (Love is strange) vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali che racconta la storia di due non più giovani uomini Ben e George i quali, dopo 28 anni di vita insieme, approfittando delle nuove leggi sui matrimoni gay, decidono di convolare a nozze con una cerimonia organizzata all’interno di un incantevole giardino dell’East Village. Tuttavia, di ritorno dalla luna di miele, a causa delle pubblicazioni di matrimonio, George – direttore di lunga data del coro di una scuola cattolica – viene licenziato in tronco.
Tutt’a un tratto, senza poter contare sui propri risparmi, la coppia scopre di non potersi permettere le rate del mutuo per il piccolo appartamento in cui vivono nell’eclettico quartiere di Chelsea a Manhattan…I problemi di una normale coppia di donne li ha raccontati Lisa Cholodenko nel film The Kids Are All Right (i ragazzi stanno bene) che racconta invece un’anomalia, un incidente di percorso nel rapporto di coppia, per enfatizzare la normalità dell’amore tra due donne non più giovanissime interpretate da due grandi star come Julianne Moore e Annette Bening. Non più giovanissime ma bellissime sono le protagoniste del film di Maria Sole Tognazzi ”Io e lei” ora nelle sale con grande successo di pubblico. Federica e Marina vivono insieme da diversi anni vengono da percorsi diversi, hanno caratteri e modi di vita differenti, discutono e si amano discutendo come tutte le coppie del mondo. La loro storia d’amore è a un punto di svolta. Proprio quando Marina pensa che ormai si possano considerare una coppia stabile, Federica mossa da una serie di accadimenti entra in crisi. E comincia a porsi delle domande.”