Referendum sanità: Rossi non riceve delegazione, blinda il Consiglio con Carabinieri. Un ferito, la testimonianza sulla contraffazione della verità. Video

Image and video hosting by TinyPic16dicembre 2015  testimonianza di Mario Minuti, Cascina (Pisa)

A Firenze sono stato testimone e protagonista di episodi di contraffazione della realtà e offeso per la mancanza democrazia da parte del Presidente Rossi.

Il Comitato per la richiesta di Referendum contro la L.R. 28/2015 aveva organizzato davanti al palazzo della Regione, a Firenze, in via Cavour, una manifestazione contro l’approvazione di un nuovo testo di Legge Regionale che di fatto avrebbe annullato la richiesta di referendum che ha raccolto in pochi giorni ben 55.600 firme in Toscana.

Image and video hosting by TinyPicDopo il concentramento dei manifestanti in piazza S. Marco alle 14.30 il corteo si è spostato di qualche centinaio di metri in via Cavour di fronte al palazzo della Regione Toscana.
I partecipanti circa 200 o poco più era variamente composto: Operatori della Sanità, sindaci delle zone nelle quali veniva tolto il presidio sanitario, Comitati promotori dei referendum, rappresentanti di alcuni partiti politici e tanti cittadini che avevano risposto all’appello dei comitati.

Civilmente la protesta davanti al palazzo manifestava il proprio dissenso facendo intervenire molti soggetti presenti e chiedeva che una rappresentanza del comitato venisse ricevuta dal Consiglio Regionale.

Dopo diverso tempo, quando si è appreso che i pochi cittadini ai quali era stato consentito l’accesso di fatto si trovavano dentro il palazzo senza essere stati ricevuti da chicchessia ma che, addirittura era stato impedito loro l’accesso alla sala del Consiglio, la protesta in strada è aumentata di intensità fino a cercare di entrare comunque dentro il palazzo della Regione.

E’ stato allora che il plotone di carabinieri in malo modo ha respinto con violenza, facendo forza sugli scudi di plexiglass e accennando qualche colpo di manganello e spingendo con violenza contro i manifestanti, uomini-donne e anche disabili facendo cadere a terra alcuni, anche inseguiti per qualche decina di metri e addirittura producendo a uno degli organizzatori, Lino, del quale non conosco altri riferimenti producendogli una ferita lacero contusa profonda alla gamba sinistra.

Image and video hosting by TinyPicCalmatasi la protesta dopo pochi minuti il plotone dei Carabinieri è stato sostituito da un reparto di Polizia. Erano le 16 e 50 circa e mi stavo allontanando verso il Duomo quando ho visto che il plotone dei carabinieri sostava ancora nei pressi dell’incrocio con via Alfani. Mi sono accostato per ascoltare commenti, ma niente di importante.

All’improvviso è comparsa un autoambulanza a sirene spiegate e con mia grande sorpresa, dato che pensavo andasse a soccorrere Lino al quale era stata fatta una medicazione improvvisata, si è invece fermata a fianco del furgone dei carabinieri.

Ho pensato che forse non ci passava, vista la strada ristretta dal furgone. Invece, apertasi la porta posteriore dell’ambulanza ho visto due militi che poco prima parlavano fra di loro salire nel veicolo. Incuriosito mi sono avvicinato e ho visto che dopo qualche minuto a uno dei due veniva messo un collare per immobilizzare la posizione del collo e veniva fatto sdraiare sul lettino mentre l’altro è rimasto seduto sui sedili laterali. Un terzo milite dopo un po si è avvicinato e si è fatto dare del ghiaccio secco da porsi sulla fronte sulla quale non si notava nessun segno, ecchimosi, graffio o altro.

Per tutto il tempo che sono rimasto lì, nessun altro mezzo di pronto soccorso ha praticato un intervento sanitario sul ferito che realmente andava soccorso e, allora mi sono chiesto a che cosa era funzionale tutto ciò.

Vero che un certificato medico, se è stato fatto un referto, non può essere contestato, ma tutto quello che è avvenuto non era funzionale a giustificare il mancato accesso alla sala del Consiglio per paura che una protesta civile, come sempre si è mantenuta, potesse degenerare giustificando così quel vulnus democratico del mancato accesso in sala consiliare?

video e foto di Stefano Nocchi e Oreste Giommoni

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