Riforma Pubblica Amministrazione tra: “luoghi comuni” contro timbratori fraudolenti e tutela furbetti delle “Grandi Opere”

lavoro furbettiIl Consiglio dei Ministri ha licenziato il decreto legislativo sui licenziamenti disciplinari dei dipendenti pubblici ma, in attesa di leggere il testo, dalle prime anticipazioni si capisce che c’è ben altro oltre ai provvedimenti contro i “Furbetti del Cartellino”

24gennaio 2016 da Cobas Pisa

Dietro la guerra ai furbetti, nel Decreto legislativo, si nasconde per esempio, che saranno abbattuti i tempi per le autorizzazioni alle grandi opere, pratiche per le quali oggi occorre da uno ai 6mesi e che in futuro saranno sbrigate in 30, massimo 90giorni. Attenzione non parliamo di semplici o opere minori ma, di interventi complessi che necessiterebbero di autorizzazioni a tutela ambientale, e della salute pubblica.

lavoro grandi opereResta del tutto evidente che, in tempi così ristretti per i furbetti della speculazione e degli affari, resterà facile poter aggirare qualsiasi vincolo, compreso quello paesaggistico.
Le piccole amministrazioni, tenute fino ad oggi a rispettare la legge sulla trasparenza a partire da internet e dalla accessibilità ai dati (che sovente viene aggirata), saranno esentate e, resterà l’obbligo alla trasparenza solo per le amministrazioni in possesso di grandi banche dati, perderemo in questo modo ogni controllo, sapere e conoscenza diffusa del territorio.

Un’altra osservazione va fatta in merito al trattamento riservato ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, anche in rapporto al resto d’Europa

Intanto, fino ad oggi, un provvedimento disciplinare si chiudeva entro 60\120 giorni, da oggi in poi in soli 30giorni. La immediata sospensione da lavoro avverrà senza il preventivo obbligo di ascoltare il diretto interessato determinando così la impossibilità di esercitare il diritto alla difesa, a quanto pare il garantismo, “sulla presunzione di innocenza fino a prova contraria” vale solo per i poteri forti (in sostanza due pesi e due misure).
La Corte dei Conti poi, entro 90giorni, dal licenziamento per assenteismo dovrà concludere la procedura per chiedere i danni al licenziato, lasciando la valutazione dell’importo alla discrezione del Giudice contabile.
E, il dirigente che non dovesse partire con il licenziamento immediato, sarà accusato di omissione di atti di ufficio, pagherà di tasca sua e sarà sottoposto a un provvedimento disciplinare.

Ovviamente il problema non è difendere l’indifendibile, che sicuramente non aiuterebbe i lavoratori, il punto è decodificare certi messaggi, poi trasformati in provvedimenti di Legge che andranno a colpire tutti/e, non solo per i timbratori fraudolenti. Occorre capirne la portata, le conseguenze e l’obiettivo strategico/ideologico che i mass media quotidianamente stanno facendoci metabolizzare, come ragionevoli:

Pensiamo solo alla libertà di poter installare telecamere in ogni luogo di lavoro, ai sistemi gps per controllare ogni movimento del dipendente pubblico, le normative oggi esistenti hanno già iniziato ad essere modificate con i decreti attuativi del Jobs Act ma, se al peggio non c’è mai fine, proprio la Pubblica Amministrazione potrebbe diventare il banco di sperimentazione di un controllo sociale, che a seguire riguarderà tutto il mercato del lavoro.

Quanto non viene detto, ad esempio è, che:

  • In Francia i dipendenti pubblici sono il 20% della forza lavoro, hanno un orario di 37ore settimanali ma guadagnano in media circa 2.400euro, quasi 1.000 euro in più dei colleghi italiani, basti pensare che un dipendente degli Enti Locali francese porta a casa circa 1.840euro al mese e un italiano arriva mediamente a 1400 euro.
  • In Gran Bretagna i salari pubblici sono più alti di quelli privati.
  • Mentre in Spagna, negli anni passati, hanno soppresso le tredicesime e quel modello viene oggi assunto a modello in Italia.

lavoro.Ma dietro al licenziamento facile c’è ancora altro, per esempio la estensione del Jobs Act alla pubblica amministrazione e porre fine al diritto alla reintegra, dietro alla campagna contro i furbetti si cela anche la ristrutturazione delle Aziende Partecipate, saranno migliaia i lavoratori delle partecipate a rischio di perdita del posto di lavoro, infatti se fino ad oggi c’era la clausola di salvaguardia con la possibilità di opzione della mobilità tra aziende, in futuro questa possibilità non ci sarà più.

Il dipendente pubblico è ormai facile preda del populismo renziano, nonostante che in questi anni siano aumentate le responsabilità i carichi di lavoro, senza turn over e senza rinnovi contrattuali.
Di questa situazione non bisogna parlare, il dipendente pubblico deve essere sottoposto al pubblico ludibrio e al suo posto, nell’immaginario collettivo, resterà il timbratore fraudolento in mutande.

Va così in porto la riforma della Pubblica Amministrazione.

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