Rigassificatore Solvay, entro sabato 20febbraio opposizioni scritte al Ministero dell’Ambiente

rigassificatore Rosignano.

Qualsiasi cittadino, associazione, gruppo organizzato o informale può mandare al Miniambiente (Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali Divisione II – Sistemi di Valutazione Ambientale  c/a Sig.ra Carmela Bilanzone Via Cristoforo Colombo n. 44  00147  ROMA, anche per e-mail  a bilanzone.carmela@minambiente.it) , ma anche alla Regione Toscana e  al Comune di Rosignano  i motivi della propria  opposizione al Progetto terminale gas a Rosignano/Vada di  Edison e Solvay.

14febbraio 2016 da Ignazio Podda, Maurizio Marchi

Medicina Democratica  sta raccogliendo centinaia di firme che saranno mandate ugualmente alle istituzioni: la petizione chiede, non tanto e non solo la sottoposizione a VIA del progetto, ma anche il respingimento senza appello per nocività sociale e ambientale.

Rigassificatore SolvayIl progetto infatti è ad alto rischio d’incidente rilevante e non è ammissibile in un luogo già ad alto rischio per gli esistenti impianti Solvay, per cloro, clorometani, acqua ossigenata, la filiera etilene. Si creerebbero le condizioni per un effetto domino devastante, previsto all’ art. 19 della Legge Seveso 3 (DL 105/15).

E’ oltretutto peggiore di quello approvato con VIA del 18.11.2010:

  • per il mancato spostamento del serbatoio di etilene esistente
  • per il traffico di bettoline e di camion, ed in previsione di possibile caricamento di treni di GNL.

Nel caso specifico la prevenzione di incidenti rilevanti è già difficile e problematica oggi, con gli  impianti esistenti, in gran parte vecchi o obsoleti, e spesso poco manutenuti. Prova ne siano i ripetuti incidenti avvenuti negli ultimi anni (la lunga lista verrà mandata al Ministero).

L’area del progetto è ufficialmente alluvionabile, come in effetti fu alluvionata nell’ottobre 1993, con allagamento dell’impianto e dei depositi di cloro di Solvay. L’area di mare in cui verrebbe prolungato per 430 metri il pontile Solvada è un’area compresa tra i porti turistici di Rosignano ,  Vada e  Cecina Marina. L’interdizione alla navigazione di alcuni chilometri quadrati di mare per le manovre pressoché continue di avvicinamento attracco, scarico e allontanamento delle metaniere, il tutto assistito da almeno 4 rimorchiatori , costringerebbe i natanti da diporto a lunghe deviazioni verso il largo, molti dei quali neanche abilitati a spingersi oltre le tre miglia dalla costa. Ciò comporterebbe una grave limitazione al turismo nautico, e quindi all’economia della zona.

La continua movimentazione di sabbie del fondo marino, acclaratamente molto inquinato da mercurio scaricato da Solvay, provocata dalle grosse eliche delle metaniere e dei rimorchiatori, rimetterebbe in circolo questo metallo tossico più di quanto già non avvenga attualmente con le mareggiate, ed esporrebbe a ulteriore nocività bagnanti e popolazione stanziale con i vapori di mercurio. Idem per arsenico, cromo, cadmio, zinco, nickel ad altro, emessi ancora a decine di tonnellate l’anno da Solvay .

Secondo il noto giornalista scientifico Piero Angela l’esplosione di una metaniera equivarrebbe a quella di un milione di tonnellate di tritolo. (libro “la sfida del secolo:  energia”)

È infine inaccettabile che si concentrino 3 rigassificatori su 4, inutili e pericolosi, in 90 km di costa (Rosignano, Livorno, La Spezia). Si invitano i cittadini a non fidarsi delle prese di posizione apparentemente contrarie espresse dal Comune: con poche “compensazioni” da parte di Edison l’atteggiamento cambierebbe.

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