Siamo tutti Charlie, con la matita in mano. Li hanno uccisi ma, in milioni vedranno quelle vignette

Charlie Hebdo5bandiera franceseUna  notizia orribile che nessuno avrebbe mai voluto dare ne ascoltare.

La nostra solidarietà alla redazione di Charlie Hebdo  e vicinanza alle famiglie delle vittime.

7gennaio 2014 di Silvio Lami

Bandiera a mezz’asta all’Eliseo per la strage alla redazione. Dopo l’assalto armato nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, con l’alto bilancio di 12 dodici persone uccise e altri feriti di cui alcuni gravi, la rete e le piazze si stanno mobilitando in tutta Europa e non solo.

Charlie Hebdo4Anche su Facebook la reazione indignata di migliaia di persone che hanno accolto l’invito a ritrovarsi alle 18 a Place de la Republique a Parigi. Manifestazioni sono state indette anche in molte altre città francesi e, la comunità in Italia, ha promosso una manifestazione anche a Roma dove sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili, ovviamente con particolare attenzione alle sedi giornalistiche.

Si tratta di “un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio”, ha commentato a caldo il Presidente francese Hollande. Del resto la freddezza e la tecnica del Commando, con cui si è svolta questa azione, sembra non lasciare dubbi sul fatto che si tratti di professionisti ben addestrati, che hanno saputo mettere in atto un piano con via di fuga, studiato nei minimi particolari. Ricordiamo che, anche due anni fa la sede di Charlie Hebdo venne distrutta da un incendio, provocato dal lancio di una bomba molotov.

Charlie Hebdo pennaDurante la fuga, nel rivendicare e motivare l’azione, uno dei due criminali, gridava: “Abbiamo vendicato il profeta Maometto”, mentre l’altro precisava: «Abbiamo ucciso Charlie Hebdo». Ma, Charlie Hebdo non è morto, sono numerosi i vignettisti e i giornalisti disposti a dare una mano affinché questo settimanale, apprezzato e letto per il suo stile ironico e provocatorio di stampo decisamente libertario, possa continuare a vivere e intanto, se vendevano 100 mila copie e li hanno uccisi, adesso saranno milioni di persone che vedranno quelle vignette che, da ore, stanno girando sui social network di tutto il mondo.

Charlie Hebdo.3La preoccupazione principale consiste nel fatto che sia in atto, nella guerra contro l’Occidente, anche una guerra intestina, nella variegata nebulosa qaedista, per la ricomposizione di nuovi rapporti di forza e alla conquista di una diversa leadership. Altra preoccupazione potrebbe emergere dalle spinte xenofobe e populiste interne all’Europa che, potrebbero cogliere il momento per trarne vantaggi politici, come possiamo osservare dalle prime dichiarazioni di Le Pen e Salvini.

Charlie Hebdo 2Dividere il mondo in due, tra buoni e cattivi potrebbe risultare la peggiore delle risposte possibili da dare a questi atti criminali ma, neanche i milioni di persone con fede Islamica possono autoassolversi con generiche prese di distanza. A fronte di certi atti non è più sufficiente, hanno l’obbligo di dire e manifestare qualcosa di forte, senza una condanna ferma, convincente e spendibile potrebbe vincere chi ha la volontà e tutto l’interesse ad guerra tra integralismi, dove perderemmo tutti.

Proprio la strage di Parigi, potrebbe rappresentare l’occasione per emarginare e sconfiggere qualsiasi tentativo di fomentare quell’odio, preso a pretesto dall’integralismo religioso e/o politico.

 

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