“Suffragette”, le donne coraggiose che lottarono per la conquista del voto

Image and video hosting by TinyPicNon poteva essere scelta migliore quella di distribuire il film Suffragette nel mese di Marzo

Quando ricorre la Giornata Internazionale in ricordo della tragedia accaduta in una fabbrica americana e l’anniversario del voto alle donne avvenuta in Italia nel marzo 1946.

8marzo 2016 di Donatella Nesti

L’Inghilterra, patria  dei diritti, il voto alle donne l’aveva conquistato molto prima nel 1918 grazie alle idee ed alle battaglie delle femministe dell’epoca come Emmeline Pankhurst ed Harriet Taylor quest’ultima musa ispiratrice e moglie di John Stuart Mill filosofo e deputato al parlamento inglese che scrisse insieme alla moglie il celebre ed anticipatore Subjection of Woman nel 1868.

Image and video hosting by TinyPicQuella delle suffragette fu una battaglia lunga e dolorosa ma troppo spesso ignorata dai libri di storia per lo più scritti da uomini. Ecco perché la regista Sarah Gavron ha deciso di fare questo film per la convinzione che si tratti di un capitolo della storia poco raccontato, men che meno sul grande schermo, e del quale sappiamo poco o niente galvanizzando  le realizzatrici. “Eravamo incantate dallo spirito pionieristico di queste donne rispetto alla loro epoca”, afferma la regista. “Infrangevano ogni tabù e convenzione della società di quel tempo. Ci siamo rese conto che l’opinione pubblica è ben poco consapevole di quanto hanno fatto. Per qualche motivo è stato sepolto.

A me non l’hanno insegnato a scuola e non sembra esserci una grande coscienza degli estremi a cui si spinsero le Suffragette: le bombe e gli attacchi alle proprietà immobiliari o la brutalità della reazione della polizia verso le donne, sotto forma di pestaggi o di alimentazione forzata. La sensazione era di una storia mai raccontata”. Una storia che prende le mosse da una tetra lavanderia  dove lava e stira  MAUD (Carey Mulligan)  una giovane donna dell’East End londinese che lavora da quando aveva sette anni in una lavanderia umida, insana e pericolosa, dove ogni giorno rischia di ferirsi e ammalarsi.

Image and video hosting by TinyPicBenché sotto la costante minaccia di subire gli abusi del suo capo TAYLOR (Geoff Bell), Maud conquista una certa sicurezza sposando un collega della lavanderia, SONNY (Ben Whishaw). La vita è molto dura, ma i due giovani riescono a tirare avanti e Maud stravede per il loro figlioletto GEORGE (Adam Michael Dodd). Un giorno, mentre si sta recando a fare una consegna, Maud si ritrova nel bel  mezzo di una manifestazione violenta nel centro di Londra. Le Suffragette stanno spaccando le vetrine dei grandi magazzini nel corso della loro prima protesta militante, esasperate dal costante diniego della loro decennale rivendicazione del diritto di voto alle donne da parte di tutti i governi che si sono via via succeduti.

Scossa, ma anche sommessamente stimolata dalla protesta, Maud rimane attonita nel vedere una collega della lavanderia, VIOLET (Anne-Marie Duff) nella folla delle militanti. Percependo il suoi interesse, Violet, una schietta paladina della parità dei sessi, cerca di persuadere un’inizialmente reticente Maud ad unirsi alla lotta e a diventare un’attivista del movimento delle Suffragette. Benché spaventata dai rischi che questo comporta, Maud inizia pian piano a rendersi conto che senza il voto le speranze per un futuro migliore sono molto scarse. Ma, è solo quando l’attivista dell’alta borghesia ALICE (Romola Garai) invita le donne della lavanderia in Parlamento a rendere testimonianza delle loro condizioni di lavoro che Maud comincia ad abbracciare la causa delle Suffragette, attratta dalla battaglia in corso quando le viene presentata la motivatissima EDITH (Helena Bonham Carter), una farmacista locale che insieme al marito gestisce una base segreta delle Suffragette nel retrobottega del loro negozio.

Image and video hosting by TinyPicDopo una serie di cariche della polizia, drammi familiari e colpi di scena tra i quali l’incontro con la leader carismatica del movimento delle Suffragette EMMELINE PANKHURST (Meryl Streep) Maud continua il suo percorso di emancipazione e consapevolezza come quello di molte altre donne come lei. Cameron McCracken, Produttore Esecutivo e Direttore esecutivo di Pathé UK ha dichiarato: “Questo non è un nostalgico dramma in costume che celebra i progressi fatti dalle donne, ma uno scioccante richiamo ai sacrifici compiuti e al percorso che le donne devono ancora intraprendere nella loro lotta per ottenere la parità”.

Inutile  ed offensivo dunque trasformare l’otto marzo in una festa con mimose sfiorite mentre  femminicidi sono  all’ordine del giorno,  il cammino delle donne è ancora lungo ma Rosa Luxemburg sosteneva “Chi non si muove non può rendersi conto della proprie catene”

I colori del movimento delle Suffragette – viola, bianco e verde – sono presenti lungo tutto il film. Le attiviste si resero conto molto in fretta del potere della loro nascente arte nel farsi pubblicità e stabilirono il loro ‘marchio’ per farne un prezioso strumento di propaganda. La scenografa Alice Normington spiega: ”Sarah e io abbiamo fatto riflessioni concettuali in merito giungendo alla conclusione che sono i colori dei lividi e stiamo parlando di donne maltrattate e ferite. Dunque una tavolozza di colori lividi è diventata il nostro tema.” Bellissima la scena tratta dagli archivi in bianco e nero e preziose le musiche del premio Oscar Alexander Pialat. 

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