In questa afosa estate 2015, gli strumenti di comunicazione più popolari (radio, televisore con i vari telegiornali in talk show, giornali) furbescamente come atti di distrazione di massa, ci inondano di “notizie inutili
10agosto 2015 di Laura Banchetti, circolo Borgo-San Jacopo PdRC Livorno
Cose di cui francamente non frega niente a nessuno, imponendole come importanti per il nostro quotidiano”, es: la riforma Rai che ne ricalca a pieno titolo, la caratteristica dell’uomo-padrone (in questo caso è il direttore generale) e/o la trasformazione del Senato come luogo ricreativo per Presidenti e consiglieri regionali nominati dai capobastone di partito.
Nel mentre, in sordina e negando il diritto all’informazione necessaria, al di la di queste notizie, vengono approvate dal Governo, con il metodo del voto di fiducia e attraverso dlgs, scelte antisociali pesanti e sempre a carico dei soggetti sociali più deboli.
Tra le molte, quella al sistema sanitario pubblico e al diritto di tutti a potersi curare. In un Paese dove già 9 milioni di italiani non hanno più accesso alle prestazioni sanitarie, a causa di difficoltà economiche, si impone un intervento di pesante riduzione sulla spesa sanitaria, pari a 2,3 miliardi di euro solo per l’anno in corso.
Si tratta di tagli a 180 prestazioni, principalmente diagnostiche, che il ministero della Sanità individuerà come esami “inappropriati, per cui a totale pagamento dei pazienti, tra cui: analisi cliniche, esami radiologici, TAC e le Risonanze Magnetiche con mezzo di contrasto, significativi anche i tagli nel settore dei dispositivi medici fra i quali rientrano anche gli ausili: protesi, ortesi e, ad esempio i prodotti per l’incontinenza o per le persone enterourostomizzate.
Comunque tranquilli, è Agosto per tutti:
- e, a parte il cambio di clima in un Paese che ormai cade a pezzi al primo allarme meteo
- e, dopo il lavoro senza tutele grazie al jobs act
- e, dopo il preside sceriffo con l’insegnante tuttologo specializzato in lecchinaggio con il grado di atipico a vita grazie alla “buona scuola”,