Tra sprechi e tagli ai diritti: ancora restrizioni su scioperi e assemblee per scuola-sanità-trasporti. Altri 500 funzionari assunti al Ministero

Come annunciato in estate, arriva l’ulteriore restrizione del diritto di sciopero all’indomani del divieto di manifestare a Roma, per settimane, causa Giubileo

6novembre 2015 da Cobas Pisa

scioperoI musei, e più in generale i luoghi della cultura, sono considerati come servizio pubblico essenziale  al pari di scuola, sanità e  trasporti. Lo prevede il decreto-legge Colosseo approvato ieri dall’Aula della del Senato in via definitiva con 138 si, 67 no e 14 astenuti. Il provvedimento, varato lo scorso 16 settembre in seguito alla chiusura del Colosseo per un’assemblea sindacale di due ore programmata da tempo, è passato con il voto favorevole di Pd, Ap, Gruppo Misto, Cr, Autonomie; contrari M5S, Sel, Fi; Lega Nord si astenuta.

Con il d.d.l. viene ipotecato non solo l’esercizio del diritto di sciopero ma, anche la semplice convocazione delle assemblee in orario di lavoro.

Il testo specifica che i servizi rientranti nella “tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico”, saranno considerati servizi pubblici essenziali  e  quindi anche la apertura di mostre e musei sarà sottoposta ai vincoli di una normativa che impedisce le libertà sindacali in alcuni periodi dell’anno obbligando le organizzazioni sindacali a subire la precettazione di lavoratori e lavoratrici. Non è casuale la tempistica con cui viene approvato il decreto antisciopero, infatti, la sottosegretaria al Ministero dei beni culturali e del turismo, Ilaria Borletti Buitoni, parla esplicitamente di un provvedimento finalizzato a favorire il Giubileo per garantire l’accesso al patrimonio culturale  e ricorda che, nel 2016 saranno assunti 500 funzionari nel Ministero di sua competenza (come se le figure apicali fossero indispensabili ad aprire mostre e musei o ad operare per la manutenzione del patrimonio artistico).

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