Turchia 5gennaio 2016: Pakize, Sêvê, Fatma, ancora un triplice femminicidio politico in una esecuzione extragiudiziale

3 giovani donne militanti  sono state uccise dalle forze dello stato turco in una esecuzione extragiudiziale a Silopi distretto di Şırnak.

6gennaio 2016 da retecurdistan

curdi Sêvê Demir Pakize Nayir Fatma Uyar..

L’esponente dell’Assemblea parlamentare del Partito democratico delle regioni (BDP) Sêvê Demir,la co-presidente del consiglio del popolo Pakize Nayır e l’attivista del Congresso delle donne libere (KJA) Fatma Uyar,sono state assassinate dalle forze dello stato turco a Silopi dove il coprifuoco rimane in vigore per 23 giorni.

I corpi appartenenti alle tre donne curde e di una quarta persona non identificata sono stati portati all’Ospedale di stato di Silopi.I deputati del Partito democratico dei popoli (HDP) di Şırnak Aycan İrmez e Ferhat Encü e il co-presidente di HDP di Silopi Azma sono stati ostacolati dalle forze dello stato attraverso veicoli blindati  mentre tentavano di recarsi all’Ospedale di stato di Silopi dopo il rilascio dei quattro corpi all’obitorio.

Il deputato Irmez ha rilasciato un comunicato e ha rivelato l’identità di 3 delle 4 persone. L’esponente dell’Assemblea parlamentare del Partito democratico delle regioni (DBP) Sêvê Demir, la co-presidente del Consiglio del popolo Pakize Nayır e l’attivista del Congresso delle donne libere (KJA) Fatma Uyar.

6gennaio 2016 da Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia- UIKI Onlus

kurdiDa oltre due settimane continua il coprifuoco nelle città di Cizre, Sur e Silopi, luoghi storici della resistenza curda.

La popolazione civile è stremata dall’impossibilità di uscire di casa e dall’assenza di forniture elettriche e idriche, vengono attaccate le abitazioni di interi quartieri, impedendo alle ambulanze di soccorrere le persone ferite negli attacchi armati o dai cecchini dell’esercito.

A Silopi lo stato turco ormai sta attaccando la popolazione della città da 24 giorni. Tre quartieri attualmente si trovano in stato di assedio.

In questo clima di violenza indiscriminata nella città di Silopi tra il 4 e il 5 gennaio sono state arrestate 57 persone, tra cui anche giornalisti, e nella notte le forze armate dello stato turco hanno posto il quartiere di Karşıyaka sotto il fuoco continuo di veicoli blindati. In questo attacco armato sono state uccise anche tre donne curde, che rappresentavano i vertici della rappresentanza femminile nella città.

  • Sevê Demir era componente del Consiglio del Partito del DBP (Partito Democratico delle Regioni). Demir è stata attiva per molti anni nel movimento delle donne curde, fino a quando nel 2009 è stata arrestata nell’ambito del processo KCK ed è rimasta in carcere per cinque anni. Dopo il suo rilascio dal carcere era attiva per il DBP nelle regioni di Mardin e Şırnak.
  • Pakize Nayır era la co-presidente del Consiglio del Popolo di Silopi.
  • Fatma Uya era un’attivista dell’Organizzazione delle Donne Libere (KJA, Koma Jinên Azad) a Silopi.

Il 4 gennaio è comparso pubblicamente un documento dello stato in cui lo stato turco accorda in modo esplicito il diritto e l’impunità ai soldati turchi che sparano a civili. Questo ha comportato un aumento delle esecuzioni sommarie dei civili nelle città sottoposte a coprifuoco. In aggiunta, l’esercito turco è intervenuto anche al di fuori della Turchia, nel Kurdistan iracheno ed in Rojava, per attaccare le unità di difesa curde delle YPG e YPJ impegnate in prima linea contro le barbarie di Daesh (ISIS).

I Governi dell’Unione Europea e degli altri Stati parte della coalizione NATO restano in silenzio, nonostante le gravi perdite apportate dal Governo turco alle forze curde, che svolgono un ruolo cruciale in coordinamento con la coalizione. Per questi motivi, chiediamo a tutte e tutti di mobilitarsi:

  • Che i mezzi di informazione rompano il silenzio sulla sistematica violazione dei diritti umani della popolazione in atto da parte dell’esercito turco nelle municipalità curde in Turchia, attraverso una adeguata informazione sui massacri in atto;
  • Chiediamo che il Governo italiano chieda ufficialmente la cessazione immediata delle esecuzioni sommarie, delle torture e delle violenze commessi dal Governo turco nei confronti della popolazione curda e intervenga anche nelle sedi europee e internazionali;
  • Chiediamo a tutte e tutti dimostrare la propria solidarietà manifestando ovunque per la fine dello stato di emergenza nel Kurdistan turco e la cessazione delle violenze nei confronti della popolazione.

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