Piazza Castello stipata di ragazzi per l’unica data italiana dei grandiosi alt-J, e Ferrara Sotto Le Stelle porta a casa un altro sold-out
29 Giugno 2017, di Michele Faliani
Lo dico sinceramente: non so perché gli alt-J abbiano un seguito così numeroso. Il loro alt-rock non è mai banale, le loro canzoni non contengono minuti di coretti alla Coldplay, non arrivano al ritornello dopo 15 secondi, non hanno l’immediatezza di quelle degli Oasis. Li ascolti, e cerchi di trovare un omologo nello sterminato mondo indie senza trovare nessuna somiglianza. Eppure ai ragazzi (giovani e giovanissimi, che credevo abituati a musica ben più banale) piacciono, e anche parecchio. Ti lasci avvolgere dalla loro cura maniacale del suono (solo nei Pink Floyd ho trovato una ricerca sonora simile, ma si tratta di ben altra epoca) e dalle loro lunghe introduzioni strumentali, fino a che Joe Newman comincia a cantare con la sua voce unica. L’inizio è stato travolgente, con “3WW” (tratta dal recentissimo “Relaxer”) e “Something good”; un problema tecnico all’impianto li ferma per pochi minuti mentre eseguono “Deadcrush”, ma è solo un minimo intoppo in una serata perfetta, che raggiunge l’apice con “Every other freckle” e “Matilda”. E alla fine le migliaia di spettatori svuotano la bellissima Piazza Castello con un bel sorriso stampato in faccia. Gli alt-J sono un grande gruppo, se non si faranno prendere dal morbo dei Coldplay sono destinati a scrivere pagine importanti della storia indie.
Grazie a Ferrara Sotto Le Stelle e a Indipendente Concerti per l’ospitalità.
La scaletta del concerto:
- 3WW
- Something Good
- ❦ (Ripe & Ruin)
- Tessellate
- Deadcrush
- Nara
- In Cold Blood
- Dissolve Me
- The Gospel of John Hurt
- Bloodflood
- Every Other Freckle
- Matilda
- Hit Me Like That Snare
- Taro
- Pleader
- Fitzpleasure
Encore: - Intro
- Left Hand Free
- Breezeblocks